Come capire se il salmone che vogliamo cucinare è andato a male

salmone

Il salmone è uno dei pesci più utilizzati nella nostra cucina italiana. È un pesce salutare, dal gusto inconfondibile, e dal sapore delicato. È protagonista di primi e secondi piatti e si consuma sia cotto che crudo. Tuttavia dobbiamo fare molta attenzione e osservarlo attentamente prima di cucinarlo. In questo articolo impareremo come capire se il salmone che vogliamo cucinare è andato a male e quali sono i modi più semplici per farlo.

Come capire se il salmone crudo è avariato

La prima cosa da sapere è che ci sono diversi modi per capire se il salmone è andato a male, a seconda che si tratti di salmone crudo o degli avanzi.

Quando abbiamo a che fare con il salmone crudo bisogna, innanzitutto, controllare che non abbia un cattivo odore. Se ha uno strano odore che ricorda l’ammoniaca è sicuramente andato a male. Il salmone fresco, infatti, ha un gusto e un sapore molto delicati.
Un altro segno che assicura che il salmone non è buono riguarda la patina della sua superficie. Se notiamo che questa è bianca e traslucida dobbiamo rinunciare alla preparazione del pesce.
Anche il colore indica la freschezza del pesce. Questo deve essere di un rosa acceso o salmone. Sei pesce che abbiamo tra le mani ha un colore pallido o scuro sarà sicuramente avariato.
Se è stato acquistato un salmone con la testa , controlliamo gli occhi. Se sono sporgenti, brillanti e lucidi il pesce è in ottime condizioni. Viceversa, se sono opachi, spenti o infossati il pesce non è buono.

Come valutare gli avanzi

Nel caso in cui sia rimasto del salmone da una cena o un pranzo precedente occorre assicurarsi che sia ancora in buone condizioni. Infatti non basta essere certi della sua qualità solo perché è stato conservato in frigo.

Come per il salmone crudo, anche per gli avanzi il primo metodo consiste nell’annusare il prodotto. Se l’odore degli avanzi è acre o pungente dobbiamo assolutamente rinunciare al piatto e preferire qualcos’altro. Infatti, non bisogna mai mangiare il salmone se non ha un profumo invitante o delicato.
Se ci siamo dimenticati di mettere subito gli avanzi in frigo, occhio alle ore trascorse. Se il salmone non viene messo in frigo entro due ore dalla cottura, cominceranno a proliferare dei batteri. In ogni caso, se sono passati tre giorni dalla cottura del pesce, nonostante sembri ancora in buone condizioni, bisogna gettarlo via.

Infine, il salmone quando è fresco è costituito da sottili linee bianche che variano di dimensioni in base alla tipologia di allevamento. Si pensa che il salmone selvaggio sia più sano di quello da allevamento perché ha potuto crescere e muoversi con più facilità. Infatti, il salmone da allevamento ha meno spazio per muoversi e nuotare rispetto a quello selvaggio: di conseguenza, le linee bianche nella sua carne saranno più spesse rispetto a quelle del salmone selvaggio.

Odore, colore, tempo: ecco come capire se il salmone che vogliamo cucinare è andato a male.

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