Come cambierà la giustizia in base alle richieste dell’Europa e grazie al Recovery Plan?

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Insomma, la questione giustizia ha rappresentato sempre un punto dolente delle riforme ma anche “l’incompiuto” di tutti i Governi. Nonostante ciò, non si è esitato a definire il progetto di riforma della giustizia di Draghi “un piano epocale”. Allora, viene spontaneo chiedersi: “come cambierà la giustizia in base alle richieste dell’Europa e grazie al Recovery Plan?”.

Ebbene, il piano è stato definito tale in quanto cambierebbe le norme che regolano lo svolgimento dei processi. Il tutto, nella direzione della semplificazione delle procedure. E di riduzione della durata degli stessi, tanto dannosa per chi si rivolge alla giustizia.

La questione dei tempi della giustizia e della retrograda posizione dell’Italia rispetto al resto d’Europa, ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, uno dei motivi per cui il nostro Paese viene sanzionato. Tanto vero questo che l’Europa ha subordinato la concessione dei fondi del Next Generation EU all’adozione di misure drastiche e profonde sul punto.

Il punto della giustizia italiana

Con la frase: “giustizia ritardata è giustizia negata” si apre il capitolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sicché, lo scopo principale della riforma è quello di ridurre, in maniera decisa, la durata dei processi.

Ma, come si è deciso di pianificare la realizzazione dell’indicato obiettivo? Ebbene, sono previste delle riforme radicali sia nel processo civile che penale.

Per il primo, si prevede un rafforzamento del ricorso alle forme alternative di risoluzione delle controversie, in via extragiudiziale. Infatti, si stabilisce un aumento del ricorso all’arbitrato, alla mediazione, alla conciliazione e alla negoziazione assistita.

Quindi, in giudizio dovrebbero arrivare le cause per le quali davvero non sia possibile una risoluzione alternativa della controversia. Inoltre, una delle novità in cantiere sarà quella del venir meno della formula esecutiva per l’espropriazione forzata. Diventando sufficiente il solo titolo.

Poi, si introdurrà un unico rito per le cause del diritto di famiglia. E, in particolare quelle di separazione, divorzio e affidamento dei figli. Il Governo stima che le leggi necessarie per riformare il codice di procedura civile possano essere adottate entro settembre 2021. E i relativi decreti attuativi, entro settembre 2022.

Novità per il processo penale

Anche nel processo penale l’obiettivo è quello di arrivare al processo in tempi più concentrati e sicuri, riducendo i tempi di talune procedure.

Inoltre, saranno ampliati i casi di inappellabilità delle sentenze. E quindi di ricorso in appello.

Saranno, poi, ampliate le ipotesi di operatività dell’istituto della tenuità del fatto e prevista la possibilità di estinguere talune tipologie di reato mediante condotte riparatorie.

Si interverrà, infine sulla prescrizione per garantire tempi certi della giustizia anche in sede penale. In definitiva, si spera che la giustizia cambierà in base alle richieste dell’Europa e grazie al Recovery Plan ma, anche questa volta, le premesse vanno accettate con riserva!

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