Come cambia la Giustizia civile ai tempi del coronavirus?
Dallo scorso 7 marzo, la giustizia italiana è quasi ferma. Il coronavirus ha paralizzato il lavoro dei giudici, degli avvocati, dei cancellieri e delle forze dell’ordine con l’eccezione di quei procedimenti ritenuti indifferibili.
Gli “operatori del diritto” dovranno inevitabilmente adeguarsi alle misure che verranno adottate e che modificheranno sostanzialmente il loro lavoro.
Per rispettare il distanziamento sociale, il sistema giudiziario si sta avviando verso una migrazione tecnologica che avrà bisogno di tempo.
Insomma l’emergenza oltre che sanitaria ed economica è anche legale!
Anche il settore della giustizia sta per essere completamente stravolto.
Come cambia la Giustizia civile ai tempi del coronavirus?
Il rapporto tra l’avvocato ed il cliente
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Il decreto Cura Italia e le diverse ordinanze regionali impongono ormai il distanziamento sociale per chiunque.
Ciò significa che per un cliente incontrare il proprio avvocato oggi, è pressochè impossibile.
Il decreto, infatti, prevede che fin quando continuerà l’emergenza sanitaria, la procura per i procedimenti civili possa essere firmata su un documento cartaceo scansionato e trasmesso al difensore anche tramite posta elettronica semplice, allegando una copia del documento di identità.
L’avvocato provvederà a firmare digitalmente la copia della procura ricevuta.
Le udienze civili e penali ferme fino all’11 maggio
Le udienze civili e penali sono rinviate di ufficio a dopo l’11 maggio 2020 e i termini processuali sospesi fino alla stessa data.
Giustizia smart e udienze virtuali diventano realtà
Il CNF ed il CSM hanno stabilito le nuove tecniche per partecipare via web alle udienze virtuali sia civili che penali.
Sono stati approvati due Protocolli per il periodo di emergenza da Covid-19 in due fasi: quella in corso fino al 15 aprile e la seconda dal 15 aprile al 30 giugno.
Lo scopo è quello di fornire una cornice unitaria alla regolamentazione degli uffici giudiziari per lo svolgimento delle udienze sia penali che civili.
Tecniche che se riscuoteranno successo e consensi renderanno le aule giudiziarie vuote anche dopo l’emergenza epidemiologica.
Numerosi scienziati e sociologi sostengono che nulla sarà come prima.
Anche il mondo giudiziario si sta adeguando all’emergenza con sistemi e software all’avanguardia per far fonte all’impossibilità della presenza fisica delle parti.
Le udienze non rinviabili si svolgeranno via skype o con altri sistemi di videoconferenza.
Giustizia smart e udienze virtuali diventano realtà
A breve arriverà un vademecum con le istruzioni ufficiali impartite dal Ministero della Giustizia.
I magistrati avranno la loro aula virtuale per gli audio e videocollegamenti a distanza.
Le parti processuali potranno collegarsi da remoto e prendere parte alle attività da svolgere come se fossero presenti fisicamente nell’aula virtuale.
Un nuovo sistema di giustizia improntato alla massimizzazione della semplicità d’uso degli strumenti.
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