Si è fatto un gran parlare di Recovery Plan, durante il Governo Conte, in occasione della crisi dello stesso e dell’inizio del nuovo capitolo.
L’attenzione verso questo strumento sovranazionale, è da ricondursi all’enorme mole di danaro che verrà prestata all’Italia per combattere la pandemia e i suoi effetti devastanti.
Si tratta, infatti, di ben 191,5 miliardi di euro che varranno erogati al nostro Paese, entro la fine dell’estate. La centralità della questione risiede nel fatto che il Recovery rappresenta lo strumento per il rilancio del Paese. Una risorsa essenziale e ricca di speranze.
Ma, la domanda centrale, che riflette l’interesse generale dei cittadini è: “come cambia il Recovery Plan con il Governo Draghi?”? E, quindi, come verranno spesi i soldi?
Al riguardo, si è pronunciato il Ministro dall’Economia e delle Finanze, Franco, che ha riassunto i punti essenziali del piano. Quest’ultimo, a questo punto, dato il cambio di Esecutivo, ha assunto una nuova scadenza. Che è il 30 aprile 2021.
I punti essenziali del Recovery Plan
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Per capire più nel dettaglio come cambia il Recovery Plan con il Governo Draghi, vediamo quali sono i punti essenziali tratteggiati dal Ministro dell’Economia.
Uno dei pilastri centrali del piano è quello di dirigere gli investimenti verso la transizione ecologica. Pertanto, il 37% dei fondi riguarderà la trasformazione verde, per l’abbattimento dei gas serra del 55% rispetto al 1990.
Un altro punto importante riguarda la digitalizzazione. Cui sarà destinato il 20% dei fondi.
Poi, sarà necessario il rilancio dell’occupazione e l’eliminazione dei divari di genere e di quelli territoriali, tra il Nord e il Sud del Paese.
Ancora, occorre potenziare i trasporti, in particolare l’alta velocità, gli asili nido, la ricerca, la rigenerazione urbana, la ristrutturazione edilizia, l’impresa.
Per portare avanti tutti questi progetti, occorre organizzazione. Scientificità nella pianificazione del come e quando impiegare i fondi.
In effetti, il progetto, ossia le idee in sé e per sé, non sono molto diverse da quelle del precedente Governo. Evidentemente, la differenza tra il Recovery di Conte e quello di Draghi sta nelle diverse persone che se ne occuperanno. E quindi nelle differenti modalità di concepire sul piano strategico gli investimenti stessi.