Capita a tutti di ricevere prima o poi soldi in eredità e ci si chiede subito si come impiegarli. Usarli per mettersi in proprio con un’attività o cambiare l’auto o l’appartamento?
C’è poi chi pensa che è meglio non toccarli per non spenderli, ma è una falsa illusione. Spese e inflazione rosicchiano il denaro fermo, per non parlare delle belle occasioni perse come quella attualmente disponibile presso le Poste Italiane. Vediamo di quale stiamo parlando.
Quali sono i principali vantaggi dei buoni fruttiferi postali?
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I buoni fruttiferi postali (BFP) sono dei prodotti di investimento emessi dallo Stato tramite CDP. Insieme al libretto postale (a dicembre ancora più redditizi) danno vita al c.d. risparmio postale.
Tra i vantaggi dei buoni abbiamo sicuramente la tassazione agevolata sugli interessi attivi (aliquota al 12,50%) e l’esenzione dall’imposta di successione. Il capitale è garantito dallo Stato e danno sempre la certezza del 100% del capitale, anche prima della scadenza prevista. Tuttavia, bisogna stare attenti perché in genere dopo 10 anni dalla scadenza questi titoli si prescrivono.
Un altro vantaggio dei BFP è dato dall’assenza di costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale. Molti altri strumenti finanziari, infatti, prevedono commissioni di compravendita ed eventuale gestione degli stessi. Sempre tra i pro, ecco la presenza di rendimenti fissi e costanti o crescenti (struttura step-up).
Alcuni elementi critici dei buoni rispetto a BTP e conto deposito
Tuttavia, proprio il tema dei rendimenti è stato quello che nel recente passato ha lasciato maggiormente a desiderare. Nel 2020-’21 i CDP vincolati sono stati i prodotti mediamente più remunerativi, mentre quest’anno la luce sembra essersi spostata sui BTP.
Un altro aspetto da considerare è che gli interessi vengono riconosciuti solo insieme al rimborso del buono, non durante il periodo di maturazione.
Com’è bello ereditare soldi in Poste Italiane e guadagnare il 12,55% in appena 4 anni
Oggi nella scuderia dei BFP troviamo anche il Buono Soluzione Eredità (BSE). Il titolo è dedicato ai beneficiari di un procedimento successorio concluso in Poste Italiane e permette di investire a 4 anni. Si tratta quindi di un orizzonte temporale di medio periodo, perfetto per guadagnare un rendimento del 3% lordo (2.64% netto) annuo a scadenza.
Ovviamente il titolare ha la piena facoltà di rimborsarlo anche prima del 4° anno. In tal caso il montante ricevuto è pari al valore nominale sottoscritto, al netto degli eventuali oneri fiscali.
Per chi, invece, porta il titolo a scadenza l’incasso finale è maggiorato degli interessi, anche qui al netto di eventuali oneri fiscali. Per calcolare il montante finale, i coefficienti lordo e netto sono pari, rispettivamente, a: 1,12550881 e 1,10982921. Detta diversamente, ecco com’è bello ereditare soldi in Poste Italiane e guadagnare il 12,55% lordo finale in soli 48 mesi.
Il titolo lo si può sottoscrivere per importi pari a 50 euro (e relativi multipli) direttamente presso l’ufficio postale. Basta recarsi con i propri documenti personali (di identità e CF), più quelli relativi alle Successioni.