Come avverrà la corresponsione degli indennizzi ai professionisti con il nuovo Decreto Sostegno?

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La prossima emanazione del Decreto Sostegno è argomento, oramai, all’ordine del giorno. Già in precedenza si era preannunciato che i bonus diretti ai professionisti non sarebbero stati più retti dal criterio dei codici ATECO ma da altri elementi di discrimen.

Quindi, l’Esecutivo è alle prese con il decreto che dovrà intervenire al posto di quello che, nel Governo Conte, avrebbe rappresentato il Ristori quinquies. Ma si introdurranno delle novità sostanziali.

Lo stanziamento per la realizzazione delle misure contenute nel provvedimento è di circa 32 miliardi di euro. Anzitutto, le più attese sono quelle relative a imprese, partite IVA e famiglie.

Per quanto concerne il lavoro, il blocco dei licenziamenti verrà prorogato ancora fino al 30 giugno. In cantiere, in questo settore, vi sono novità riguardanti il rifinanziamento della Cassa Integrazione. Nonché quello del Fondo Sociale per l’Occupazione, il prolungamento della NASPI. E anche la proroga del reddito di emergenza.

Inoltre, sono previsti fondi per le famiglie. E, inoltre, il differimento della notifica delle cartelle fino al 30 aprile. Misura, questa, che si va ad associare quella della Pace Fiscale.

Ma soffermiamoci, nello specifico, su come avverrà la corresponsione degli indennizzi ai professionisti con il nuovo Decreto Sostegno.

Indennizzi ai professionisti

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Come avverrà la corresponsione degli indennizzi ai professionisti con il nuovo Decreto Sostegno? Ebbene, come anticipato, i benefici non non spetteranno in base ai codici ATECO, che definiscono le attività, ma sulla base del calo del fatturato annuale.

Quest’ultimo si appurerà mediante un’autodichiarazione da parte del beneficiario stesso. Sicché, per avvantaggiarsi dei fondi destinati alla categoria, occorrerà fornire una nuova autocertificazione dei requisiti.

Si tratta, in particolare, di attestare un’avvenuta perdita del 33% nel 2020 rispetto all’anno precedente, calcolata in base al confronto tra la media mensile del fatturato del 2019 e la media di quello 2020.

Le fasce di indennizzo saranno quattro. Ossia: 1) la percentuale rilevante per le imprese e i professionisti, con un fatturato fino a 100mila euro annuo, è 30%; 2) del 25% per quelli con un fatturato da 101 a 400mila euro; 3) il 20% per chi ha un fatturato da 401mila euro a 1 milione di euro; 4) infine rileverà la percentuale del 15% per  le imprese con fatturato annuo da 1 a 5 milioni di euro.

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