Molto spesso si va in pensione troppo presto e si riceve un assegno troppo basso. Oppure ci si sente ancora troppo attivi per mettersi al riposo del tutto. E si è scelta la via del pensionamento solo per non perdere la possibilità di accesso. E si decide di continuare a lavorare per qualche altro anno. Ma si sa, per chi lavora è obbligatorio versare contributi, sia da dipendente che da autonomo. Ma che fine fanno i contributi versati dopo la pensione? Come aumentare l’assegno di pensione che si percepisce, magari nel 2023, per riceverne uno più alto? Vediamo come fare.
Troppo attivi per il riposo assoluto
Indice dei contenuti
Capita soprattutto agli uomini. Si sentono troppo attivi per smettere di lavorare del tutto anche dopo il pensionamento. E se capita un’occasione buona l’accettano e rientrano nel mercato del lavoro. Con la consapevolezza, questa volta, che lo stanno facendo perché ne hanno voglia. E non per bisogno, perché tanto ogni inizio mese l’INPS paga la pensione. Ma magari hanno scelto una pensione non troppo favorevole come importo.
In molti lo fanno perché la pensione che percepiscono non è abbastanza alta e non si riesce a coprire il fabbisogno familiare. Altri ancora pensano che, avendo qualche soldo in più, potranno dare una mano ai figli che stanno passando un brutto periodo. E proprio per questo sono sempre di più i pensionati che tornano a lavorare.
Lavorare significa versare nuovi contributi
Ma anche lavorare dopo il pensionamento comporta l’obbligo di versare contributi. E questi nuovi contributi si accumuleranno in un nuovo montante contributivo che non è stato utilizzato per liquidare la pensione che già si percepisce.
Il pensionato/lavoratore, quindi, non sta sprecando la contribuzione che accumula, ma sta accantonando un tesoretto che prima o poi potrà utilizzare per aumentare l’importo della pensione che già percepisce.
Come aumentare l’assegno di pensione chiedendo il supplemento
Dopo un certo periodo dalla liquidazione della pensione il soggetto può richiedere un incremento della sua pensione. Un aumento ricalcolando nell’assegno che già percepisce anche i nuovi contributi versati dopo il pensionamento. Questo meccanismo di chiama supplemento di pensione.
Tutti i contributi versati dopo il pensionamento, quindi, andranno ad aumentare la pensione che si prende, ma solo quando si presenta domanda. E non si può presentare quando si vuole. Deve passare un certo periodo dalla decorrenza della pensione stessa.
Per il FPLD (il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti), per esempio, il supplemento può essere richiesto solo una volta che siano trascorsi 5 anni dalla liquidazione della pensione. Ma solo per una volta il lavoratore può richiedere il supplemento solo dopo 2 anni dalla liquidazione della pensione o da un supplemento precedente. A patto che siano stati compiuti i 67 anni.