Ogni mese il pensionato riceve la propria pensione in banca o alle poste da parte dell’INPS. La pensione, salvo casi di trattamenti temporanei come possono essere quelli di invalidità o quelli assistenziali come l’APE sociale, dura per il resto della vita di un contribuente. Ogni anno la pensione si adegua al tasso di inflazione, aumentano di importo anche se spesso solo di pochi euro quasi impercettibili. Immaginate però di aver percepito ogni mese per molti anni, un trattamento inferiore a quello che effettivamente spettava. Ecco come aumentare la pensione bassa e chiedere anche alcuni anni di arretrati all’INPS.
Può sembrare strano, ma sono davvero moltissimi i pensionati che si trovano effettivamente ad aver percepito pensioni più basse di quelle effettivamente spettanti. Ed i motivi sono molteplici, come vedremo dopo. La notizia è che il pensionato può mettere in regola la situazione, prendendo la pensione effettivamente spettante con alcuni anni di arretrati.
Alcuni chiarimenti
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Il giorno in cui un lavoratore va effettivamente in pensione è quello in cui riceve il primo rateo di pensione spettante. L’INPS calcola la pensione in base ai contributi che l’interessato ha versato nel proprio montante contributivo. In parte la pensione può essere calcolata con il sistema retributivo (per i contributi fino al 1995 o al 2011 per chi ha più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995). Un’altra parte invece con il sistema contributivo (in genere i periodi di lavoro successivi al 1995 o al 2012 per quelli con più di 18 anni di versamenti al 1995).
Tralasciando le regole di calcolo della prestazione, il giorno dell’uscita il pensionato riceve la pensione effettivamente spettante. Ma è possibile che il neo pensionato negli anni successivi versi ancora contributi. Oppure che in sede di liquidazione del trattamento l’INPS non ha considerato alcuni contributi. Inoltre le pensioni, soprattutto quelle basse, hanno una parte del trattamento collegata al reddito di un pensionato e magari del suo coniuge. Ma si tratta di situazioni reddituali e di composizione di un nucleo familiare, suscettibili di variazioni di anno in anno.
Come aumentare la pensione bassa: ecco come alzarla godendo anche di 5 anni di arretrati
Ci sono pensionati che ricevono una pensione più bassa semplicemente perché non sanno che si può chiedere il supplemento di pensione per i contributi versati dopo la data del pensionamento. Oppure che si può chiedere la ricostituzione delle pensioni per motivi contributivi se ci si rende conto di avere contributi versati non utilizzati il giorno in cui l’INPS ha liquidato la pensione. Ma si può chiedere pure la ricostituzione per motivi reddituali.
Perché come dicevamo, la parte di pensione collegata al reddito, cioè le maggiorazioni, le integrazioni al trattamento minimo, gli ANF e così via dicendo, possono essere prese a seconda dei casi. E da un anno all’altro questi casi possono cambiare. Prendiamo ad esempio un nucleo familiare in cui il marito va in pensione nel 2020 con la moglie che lavora ancora. Se nel 2021 la moglie ha perso il lavoro, il marito ha diritto a inserire il coniuge come soggetto a carico per l’assegno familiare del pensionato. Naturalmente se accade il contrario, cioè che la moglie trova lavoro dopo il pensionamento del marito, bisogna comunicare all’INPS che il coniuge non è più a carico.
Maggiorazioni, integrazioni e assegni, ecco come recuperarli
Anche le eventuali maggiorazioni sociali per le pensioni minime possono essere richieste in base alla variabilità delle condizioni reddituali con la ricostituzione della pensione. Tutto ciò di cui abbiamo parlato, produce il tristemente noto effetto dei diritti inespressi. Infatti si tratta di somme aggiuntive, importi e diritti che un pensionato ha ma che l’INPS non eroga automaticamente. Infatti deve essere il pensionato a chiederli. E se non lo fa lascia questi diritti non utilizzati ed a suo svantaggio. Producendo domanda però, la situazione viene sistemata. Ed oltre ad una pensione più alta a partire dalla data della domanda, se un diritto era tale anche fino a 5 anni prima, per il pensionato ecco gli arretrati. Infatti un diritto di un pensionato nei confronti dell’INPS in genere scade in 5 anni per la cosiddetta prescrizione.