Per capire l’importanza dell’interesse composto ci basta citare Albert Einstein, che addirittura lo definiva “l’ottava meraviglia del mondo”. Detto da lui ci sarebbe da credergli sulla parola; noi comunque lo dimostreremo coi numeri, dando piena evidenza alla definizione dell’illustre scienziato. Addentriamoci nell’analisi di come aumentare i risparmi, l’interesse composto.
Anzitutto: cos’è l’interesse composto?
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Il punto da cui partire concerne la comprensione dello strumento: di che si tratta? In estrema sintesi esso indica la capacità di generare interessi su interessi. Ossia consiste nel generare nuovi profitti grazie ad un capitale iniziale ed i profitti fatti in precedenza. La riprova la si ha nel fatto che per il suo calcolo si utilizza (in matematica finanziaria) la regola della “capitalizzazione composta”. Che si contrappone alla “capitalizzazione semplice”, tipica invece dell’interesse semplice. Indichiamo qui sotto le due formule, dove a sinistra c’è la capitalizzazione semplice e a destra quella composta:
M = C + I = C • (1 + it)
Esempio concreto
Ipotizziamo di acquistare oggi un ETF su un indice per complessivi €10.000 ed ipotizziamo (anche per semplificare i calcoli) che quell’indice renda il 10% medio annuo. Ci diamo un target temporale dell’operazione pari a 10 anni complessivi. Ora, alla fine del 1° anno, l’11.05.2021, avremo guadagnato €1.000 lordi che non decidiamo di incassare ma di lasciare (“reinvestire”, in gergo tecnico) all’interno dell’ETF. Ciò equivarrebbe al caso in cui all’inizio del 2° anno noi avessimo investito €11.000 iniziali. Al termine del 2° anno (11.05.2022) avremo quindi €1.100 aggiuntivi (gli interessi lordi), che anche stavolta andiamo a reinvestire senza ritirare. In pratica faremo le stesse operazioni per tutti e dieci anni del nostro investimento. Quanto otterremo a scadenza? La tabella sottostante illustra i calcoli:
1° anno: €10.000 (capitale iniziale) + €1.000 (interesse) = €11.000 (1° montante)
2° anno: €11.000 (nuovo capitale iniziale) + €1.100 (interesse) = €12.100 (2° montante)
3° anno: €12.100 (nuovo capitale iniziale) + €1.210 (interesse) = €13.310 (3° montante)
4° anno: €13.310 (nuovo capitale iniziale) + €1.331 (interesse) = €14.641 (4° montante)
5° anno: €14.641 (nuovo capitale iniziale) + €1.464 (interesse) = €16.105 (5° montante)
6° anno: €16.105 (nuovo capitale iniziale) + €1.610 (interesse) = €17.715 (6° montante)
……. …….
10° anno: €23.579 (nuovo capitale iniziale) + €2.358 (interesse) = €25.937 (montante complessivo finale)
La convenienza rispetto all’interesse
Se invece avessimo optato per l’interesse semplice (e quindi alla fine di ogni anno avessimo prelevato gli interessi di competenza) avremmo portato a casa solo €20.000. In pratica avremmo perso la bellezza di seimila euro solo perché abbiamo optato per l’interesse semplice. Ecco dunque come aumentare i risparmi: l’interesse composto coniugato al tempo fanno letteralmente esplodere – in positivo – i nostri risparmi (https://www.proiezionidiborsa.it/come-si-calcola-il-tasso-di-un-rendimento/).