Come arrivare a prendere 700,18 euro di pensione minima e quale pensionato ne ha diritto

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Pensioni troppo basse, spesso al punto di non venire nemmeno concesse dall’INPS. Questa è la situazione per esempio, di chi rientrando nel sistema contributivo perché il primo versamento di contributi è successivo al 1995, non prende la pensione a 67 anni perché troppo bassa. Infatti per i contributivi serve una pensione di importo non inferiore a 754,90 euro al mese (pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale che è di 503,27 euro al mese nel 2023). Come arrivare a prendere 700,18 euro di pensione minima?

Ma le pensioni minime non sono un problema solo per il diritto alla prestazione di questi lavoratori. Sono un problema anche per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 ed ottiene un trattamento che non supera i 500 euro. Ma una soluzione c’è, e parte da una vecchia misura di un vecchio governo del compianto ex Premier Silvio Berlusconi. Uno strumento che può portare le pensioni a superare i 700 euro al mese. Ma non per tutti.

Come arrivare a prendere 700,18 euro di pensione

Nel sistema previdenziale si chiamano pensioni minime quelle di importo troppo basso, spesso al di sotto della soglia della povertà. Pensioni che come accennato in premessa, non arrivano spesso a 500 euro al mese o superano di poco questa cifra. Questo genere di trattamenti, dal punto di vista degli importi, derivano da contributi previdenziali di poco valore versati o di carriere lavorative e di versamenti, corte e frammentate. L’INPS innanzi tutto, concede a chi prende una pensione troppo bassa in base ai contributi che ha versato, il diritto a delle maggiorazioni sociali o all’integrazione al trattamento minimo. Si tratta di strumenti che servono al lavoratore per garantirsi una pensione più alta. Ma solo se alla pensione troppo bassa lo stesso lavoratore affianca una situazione reddituale non “ricca”.

Incremento al milione 2023, regole, importi e vincoli

Sono gli stessi motivi che allo stesso pensionato danno diritto a ricevere l’incremento al milione introdotto nel sistema da uno dei Governi Berlusconi. Una pensione che non può essere al di sotto del vecchio milione di lire. Ed oggi questo incremento al milione, che di fatto è una maggiorazione sociale a tutto tondo, è pari a 700,18 euro al mese. Importo che vale nel 2023 dopo l’indicizzazione al tasso di inflazione.

Cosa prevede la normativa

Per ottenere l’incremento serve presentare una domanda all’INPS. Perché non c’è automatismo da parte dell’Istituto Previdenziale. Anche perché essendo una maggiorazione, l’aumento al milione è collegato a diversi requisiti che il richiedente deve detenere per ottenerlo. In base a ciò che prevedeva l’articolo n° 38 della Legge n° 448 del 2001, a cui si devono i natali di questo strumento, in primo luogo l’interessato deve essere un pensionato con 70 anni già compiuti. Ma ogni 5 anni di contributi versati, si riduce di un anno il diritto a godere di questa maggiorazione. Bastano 20 anni di contributi ed il diritto a godere dell’incremento al milione scatta a 66 anni. Oltre a salire l’importo dell’incremento al milione, anche le soglie utili a percepirlo nel 2023 sono salite rispetto al 2022. Infatti per godere di questa autentica agevolazione, serve non superare 9.102,34 euro per un single e 15.644,85 euro per un coniugato.

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