Ecco la procedura per contestare i pagamenti non autorizzati ed ottenere il rimborso delle somme sottratte fraudolentemente.
Troppo spesso, negli ultimi tempi, si assiste alla reiterazione delle truffe online, che assumono sempre diverse forme. Talvolta, nel controllare i movimenti effettuati nell’ultimo periodo, infatti, si finisce per scoprirne di non autorizzati. In quel caso, la prima reazione che si ha è quella di smarrimento ed incertezza. Poi si va nel panico perché non si sa coma muoversi.
Ebbene, quest’articolo calza proprio a pennello nelle situazioni descritte. La prima cosa da fare è bloccare i pagamenti online, sperando che i soldi non siano già stati sottratti. Naturalmente, se non si tratta di un solo pagamento non autorizzato ma se si sia smarrita materialmente la carta, questa andrà bloccata. Si tratta di due procedure diverse ma, proseguendo con il primo caso, vediamo quali sono le mosse successive da compiere. Una volta fatto accesso al profilo personale e bloccati i pagamenti on line, si deve proseguire con la procedura di contestazione. Vediamo in cosa consiste.
Procedura di contestazione del pagamento
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Di base, meglio chiarire subito che, una volta effettuato un pagamento, non è possibile annullarlo. Ciò, salvo appunto che non si sia incorsi in una truffa, nel qual caso deve essere avviata l’indicata contestazione. Essa consiste nel disconoscimento dell’addebito fraudolento, compilando un modulo di contestazione dell’addebito. Sicché, una volta inserite e informazioni utili richieste, si può scegliere di inviarlo in 4 modi:
- a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno;
- a mezzo fax, utilizzando il numero 06/98680330;
- a mezzo PEC all’indirizzo reclami.postepay@pec.
posteitaliane.it; - depositandolo presso un Ufficio Postale.
Ecco, dunque, spiegato come annullare un pagamento online non autorizzato. Una volta trasmessa alle Poste la contestazione, occorrerà attendere l’espletamento delle verifiche del caso, per poi ottenere il rimborso.
Come annullare un pagamento online non autorizzato ed ottenere il rimborso
Vediamo, adesso, come recuperare il danaro oggetto di truffa. Naturalmente, occorrerà avviare la contestazione e chiedere il rimborso, come sopra indicato. In questo caso, giocherà un ruolo cruciale la tempestività nella conduzione di tutte le azioni spiegate. Infatti, prima si bloccano i pagamenti e più si riducono i rischi di prelievo. Poi, naturalmente, se si avvia subito la contestazione, gli accertamenti procederanno più velocemente e così l’atteso rimborso della somma sottratta.
Talvolta, è bene fare una denuncia all’Autorità, indicando come si sono svolti i fatti. In tal modo, si darà contezza del fatto che si tratti di una sottrazione fraudolenta. Di conseguenza, la Posta non potrà esimersi dal rimborsare la somma.
Importanti accorgimenti per pretendere il rimborso del danaro sottratto fraudolentemente
Chiariamo alcuni ulteriori importanti accorgimenti che occorre seguire per garantirsi la restituzione delle somme sottratte in modo fraudolento. Anzitutto, cosa prudente da fare è quella di chiedere la sospensione della carta con cui sono stati fatti gli addebiti non autorizzati. Se, però, la banca o la Posta dovessero rifiutarsi di restituire il danaro sottratto, c’è un importante cavillo cui appellarsi.
Ebbene, il rifiuto di rimborso è legittimo solo se l’istituto dimostri di aver adottato le misure adeguate per evitare la sottrazione. Tuttavia, questa prova è quasi sempre difficile da fornire, con la conseguenza che la somma deve essere restituita. In tal caso, se sorge una lite con la banca, si ci può rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario, senza ausilio di avvocato.