Fra il 7 e l’8 marzo è scaduto il nostro primo setup annuale per i mercati americani. Con una probabilità del 90%, negli ultimi 15 anni, queste date hanno centrato minimi/massimi, asoluti/relativi. Per il momento il massimo segnato in questa data non è stato ancora superato. Nemmeno però, i mercati hanno generato ancora un segnale ribassista. Sembrerebbe che i prezzi siano in attesa della FED del 19/20 marzo. Ma cosa attendono realmente? Sembra quasi scontato che il meeting si concluderà con un nulla di fatto. Quindi? Le attese degli investitori sono per un taglio dei tassi a giugno/luglio sia per la BCE che la FED. Sarà così? A parer nostro non è detto, perchè è vero che l’inflazione sta rientrando ma la storia insegna che le Banche centrali, prima di tagliare i tassi, potrebbero attendere almeno un anno che l’inflazione sia stata sotto il livello dei tassi. Come andrà la settimana a Wall Street?
Attese sul petrolio
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Un indicatore che influenza l’inflazione sarebbe proprio il petrolio. Un aumento del petrolio potrebbe portare a un aumento dell’indice dei prezzi. In che direzione sta andando la materia prima? Dopo il forte rialzo del 2022 che vide la materia prima segnare il massimo a 117,45, i prezzi negli ultimi giorni si sono mossi intorni agli 81 dollari. Da inizio anno il minimo è stato a 68,09 e il massimo a 81,62.
Dal mese di dicembre dello scorso anno, i prezzi su base mensile stanno disegnando minimi e massimi crescenti. Questa sequenza al momento, dal punto di vista grafico, verrebbe interrotta solo con ritorni sotto l’area di 70,42. Questo ci fa epnsare che i prezzi potrebbero continuare al rialzo per alcuni emsi.
Questa tesi è avvalorata anche dall’Alligator indicator che vede su base trimestrale labbra, denti e mascella orientati al rialzo.
Alcuni nostri sistemi prevsionali fanno ritenere che il petrolio nel giro di un paio di anni possa tornare anche in area 100 dollari. E cosa accadrebbe all’indice dei prezzi?
Le Banche centrali non taglieranno i tassi perchè l’inflazione anche se in discesa non darà segni di ulteriori cedimenti? Al momento a parer nostro, alcuni dati macroeconomici sembrerebbero già indicare questa possibilità.
Come abbaimo più volte spiegato, i nostri calcoli basati sulle serie storiche ci fanno ritenere che i tassi rimarranno sui livelli attuali non solo nel 2024 ma anche nel 2025. E questo scenario sarebbe compatibile con ulteriori rialzi dei mercati di medio lungo termine.
Vedremo poi cosa accadrà realmente.
Come andrà la settimana a Wall Street?
La giornata di contrattazione del 15 marzo si è chiusa ai seguenti prezzi:
Dow Jones
38.714,17
Nasdaq C.
15.973,17
S&P500
5.117,09.
Dal punto di vista grafico al momento la tendenza è rialzista e non si ravvisano elevate probabilità che possa iniziare un ritracciamento.
Aumenterebbe la probabilità di un ritracciamento solo con chiusure di questa settimana inferiori ai seguenti prezzi:
Dow Jones
38.478
Nasdaq C.
15.861
S&P500
5.053.
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