La caduta del Governo Draghi ha gettato in Italia ulteriori ombre sugli scenari pensionistici. Proprio a partire dal prossimo anno. Dopo gli interventi sulle pensioni dell’Esecutivo guidato dall’ex presidente della BCE, che hanno portato, tra l’altro, all’introduzione della Quota 102, per il prossimo anno si naviga letteralmente a vista. Almeno per il momento.
La fine anticipata dell’Esecutivo Draghi, infatti, ha interrotto definitivamente il dialogo. Tra il Governo italiano ed i Sindacati sulla riforma strutturale della previdenza pubblica. Un dialogo che, tra l’altro, si era già interrotto nel mese di febbraio scorso dopo l’invasione delle truppe russe in Ucraina.
Vediamo allora, in vista delle elezioni politiche di settembre, cosa aspettarsi sulle pensioni a partire dal 2023. Tra la possibilità di varare delle riforme strutturali con il nuovo Governo. Ed il potenziale rischio del ritorno in auge dello scalone anagrafico della riforma Fornero. Quella varata ai tempi del Governo italiano guidato dal senatore a vita Mario Monti.
Come andare in pensione nel 2023 senza i paletti della legge Fornero
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Nel dettaglio, per il prossimo anno, ad oggi non c’è certezza sul fatto che misure di pensionamento anticipato come la Quota 102, Opzione Donna ed anche l’Ape Sociale vengano prorogate pure per il 2023.
Il che significa che, senza alcun intervento legislativo sulla previdenza pubblica, in Italia si tornerebbe al requisito anagrafico dei 67 anni di età. Proprio per ritirarsi dal lavoro. Oppure, sempre in forza alla Legge Fornero, dal 2023 si potrà andare in pensione senza alcun vincolo di età. Ma con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati.
Ovverosia con l’accesso alla pensione anticipata ordinaria per gli uomini. Mentre per le donne il requisito contributivo per la pensione anticipata ordinaria scende di un anno. Attestandosi quindi a 41 anni e 10 mesi di contributi previdenziali obbligatori versati.
Con o senza i vincoli della riforma del Governo Monti la differenza è abissale
Con o senza i paletti della legge Fornero, su come andare in pensione nel 2023, la differenza è chiaramente abissale. Basti pensare che attualmente, con Opzione Donna 2022, le lavoratrici dipendenti possono esercitare l’opzione di pensionamento anticipato, con Opzione Donna, con soli 58 anni di età. E con 35 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.
Inoltre, rispetto ai 67 anni di età con la Legge Fornero, il ritiro dal lavoro con le pensioni anticipate è più favorevole pure con la Quota 102. Per la quale sono richiesti 64 anni di età. E lo stesso dicasi per l’Ape Sociale che, nel rispetto degli altri requisiti, è accessibile con 63 anni di età.
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