C’è chi vorrebbe la Quota 41 per tutti in modo tale da permettere pensionamenti distaccati da qualsiasi età. Un modo utile ad alleggerire i limiti ordinari della pensione anticipata, visto che è assai vicina a 42 anni di contributi. Nel sistema previdenziale italiano però c’è una misura che permette il pensionamento anticipato 5 anni prima della pensione anticipata ordinaria. E senza limiti di età.
Come andare in pensione a 55 o 56 anni con 37 anni e 10 mesi di contributi
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Andare in pensione senza limiti di età. È probabilmente il principio cardine di ogni sistema previdenziale ideale. Una volta raggiunto un determinato numero di anni di contributi, si può lasciare il lavoro liberamente. Oggi questa possibilità riguarda sostanzialmente due misure. La pensione anticipata ordinaria e la pensione con Quota 41. La pensione anticipata ordinaria si centra rispettando i seguenti requisiti:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
- 35 anni di contributi effettivi per tutti (senza considerare figurativi da malattia o disoccupazione).
Per la Quota 41 i requisiti sono:
- 41 anni di contributi a prescindere dal genere;
- 35 anni di contributi effettivi (senza considerare figurativi da malattia o disoccupazione);
- 1 anno di contributi versati prima dei 19 anni di età anche se discontinui.
La Quota 41 è destinata ai precoci purché rientranti in una delle seguenti categorie:
- disoccupati che da almeno 3 mesi hanno percepito l’ultimo mese di NASPI;
- caregivers che assistono un parente stretto disabile da almeno 6 mesi rispetto alla data di pensionamento;
- invalidi con almeno il74% di invalidità certificata;
- lavoratori alle prese con mansioni gravose svolte in 7 degli ultimi 1 anni o in 6 degli ultimi 7 anni.
Il contratto di espansione
Esiste una misura che consente di anticipare la pensione di be 5 anni. Si tratta del contratto di espansione, strumento introdotto dal Governo per favorire il ricambio generazionale in determinate aziende. Molti ormai conoscono questo strumento che consente a chi si trova a 5 anni dalla pensione, di anticipare l’uscita godendo di un assegno pari alla pensione maturata alla data di uscita, erogato dall’INPS ma finanziato dal datore di lavoro. Chi compie 62 anni di età e si trova a 5 anni dalla pensione di vecchiaia prevista a 67 anni, può sfruttare lo scivolo del contratto di espansione.
Ma possono sfruttarla anche quelli che si trovano ad aver completato 37 anni e 10 mesi di contributi versati se uomini e 36 anni e 10 mesi se donne. In pratica, quanti si trovano a 5 anni dal completamento della carriera utile alla pensione anticipata ordinaria. È questa la risposta sul come andare in pensione a 55 o 56 anni, perché chi ha iniziato a 18 anni a lavorare, potrebbe davvero uscire a queste età con lo scivolo. Una misura ancora più conveniente per questi “giovani”, perché il datore di lavoro è tenuto a versare anche i contributi previdenziali mancanti, con copertura figurativa, per tutti i 5 anni di anticipo. Serve che l’azienda (solo se aziende con almeno 100 dipendenti a libro paga) avvii il contratto di espansione, chiedendo l’autorizzazione al Governo con tanto di accordo sindacale.
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