Come accendere il camino a casa e quale sarebbe la legna che inquina meno

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Con l’arrivo dei primi freddi, in molte abitazioni, specie di sera, si sta iniziando ad accendere il caminetto. E questo chiaramente dopo aver fatto, in queste ultime settimane, scorta di legna da ardere. Ogni anno, prima che arrivi l’inverno con le sue temperature rigide, occorre chiaramente effettuare i dovuti controlli, a partire dalla canna fumaria. Così come, inizialmente, per accendere il caminetto senza fatica occorre sia utilizzare la legna giusta, sia munirsi di un accelerante come la diavolina.

Come accendere il camino a casa con legna dolce e diavolina

Nel dettaglio, per l’accensione agevole del caminetto, prima di tutto, occorre utilizzare rami e pezzi di legno dolce. Ovverosia quello, per esempio, di abete o di pino, che brucia rapidamente ma a fiamma alta. Su come accendere il camino a casa, inoltre, occorre sapere che bisogna mettere la legna a strati incrociati dopo aver messo sotto qualche ciocco di legno duro. Per poi porre sopra la diavolina per l’accensione.

Per quel che riguarda invece l’inquinamento, da un lato è vero che il caminetto viene alimentato con un biocombustibile che è rinnovabile, ma dall’altro c’è un punto debole. Ed è quello che è rappresentato dalla produzione di fumi, che non si devono mai respirare, e di polveri sottili. Inoltre, a causa delle emissioni di monossido di carbonio, il caminetto deve rimanere acceso solo quando questo è presidiato. Quindi, mai lasciarlo acceso e andare a dormire. Detto questo, vediamo allora di capire come si potrebbe usare il caminetto in maniera salutare. Riducendo al massimo le emissioni di agenti inquinanti.

Come potremmo minimizzare l’emissione di polveri e di fumi con il caminetto acceso

In particolare, su come minimizzare l’emissione di polveri sottili e di fumi con il caminetto acceso, c’è da dire che a fare la differenza sarebbero sempre due cose. Sia la temperatura di combustione, sia la qualità della legna. Se la fiamma nel caminetto è alta, e c’è un buon tiraggio, l’emissione di polveri e di fumi sarà praticamente trascurabile.

Cosa che non accade, invece, quando nel caminetto a bruciare è la legna che è umida o che, comunque, non è sufficientemente stagionata. In particolare, la migliore legna che non inquina, infatti, sarebbe quella stagionata dai 18 ai 24 mesi e correttamente stoccata. Potendo scegliere, tra la migliore legna dolce annoveriamo quella di pino, di salice e di pioppo. Mentre tra la migliore legna dura, che è quella che brucia più lentamente, ci sarebbe quella degli alberi di quercia e di faggio.

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