Sia al mare che stesi in un lettino per la lampada abbronzante, ci sono comportamenti che dovremmo seguire per evitare di procurarci danni alla pelle. La lampada non dovrebbe essere fatta dalle donne in gravidanza o da chi ha sofferto di tumori alla pelle. I raggi UV sia che arrivino dal sole o da una lampada, potrebbero creare danni se non prendiamo le dovute precauzioni. Danni alla cute, invecchiamento precoce, macchie e anche melanomi potrebbero essere le conseguenze peggiori.
Effettuare uno scrub approfondito permetterebbe di eliminare le cellule morte in superficie, di avere una protezione fondamentale e di ottenere maggiori risultati.
Se facciamo la lampada per la prima volta, oltre a una crema protettiva adatta, dovremmo essere cauti nel minutaggio. Non dovremmo trattenerci tanto, sarebbe meglio fare più sedute partendo da 5 minuti per poi salire. Proteggendo in particolar modo le parti delicate. Viso e decolté sarebbero da tenere sotto controllo.
Attenzione alle prime volte
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Dopo aver stabilito come abbronzarsi con la lampada scegliendo le giuste protezioni, dobbiamo stabilire quali sono i risultati che vogliamo ottenere. Molti ricorrono a questo rimedio perché non amano la spiaggia, ma vogliono un colorito importante.
Dobbiamo ricordare che i raggi Uv stimolano comunque l’organismo alla produzione di vitamina D, che è fondamentale per ossa, muscoli e per il sistema immunitario. Quindi, se non riusciamo ad andare al mare, possiamo utilizzare le lampade con cautela per dare all’organismo un elemento nutritivo fondamentale.
Se passiamo da una quantità minima all’esagerazione, però, commettiamo un errore. Troppe lampade potrebbero fare male, quindi il consiglio è quello di farne una a settimana. Farle anche d’inverno consentirebbe di produrre la vitamina così rara anche quando il sole scompare per giorni. Per non avere problemi con esposizione continua, regolarsi con una durata di 8 minuti consente di raggiungere il nostro obiettivo senza danni.
Come abbronzarsi con la lampada la prima volta e avere benefici con le creme senza controindicazioni
Una prima protezione potremmo ottenerla attraverso la dieta. Assumere alimenti che contengono carotenoidi e beta-carotene proteggerebbe la nostra pelle. Sono elementi antiossidanti che rendono meno traumatica l’esposizione ai raggi.
Un’abbronzatura non dannosa per la pelle ci terrebbe lontano dai problemi ma avrebbe anche una maggiore qualità. Ciò significa che potrebbe durare più a lungo sia durante l’estate che una volta termina la stagione dei bagni di sole.
Solitamente, si parte con una crema con fattore alto e si scende man mano che l’abbronzatura diventa più decisa. Le creme solari presentano dei valori nella confezione. Sono diversificati a seconda che si tratti di protezione totale ai raggi UV-B oppure a quelli UV-A delle lampade. Dovrebbero essere spalmate almeno 15 minuti prima dell’esposizione, in spiaggia l’operazione dovrebbe essere ripetuta dopo ogni bagno anche se le creme sono resistenti all’acqua. Stiamo attenti alla scelta del prodotto perché alcuni contengono sostanze chimiche. Quelle che proteggono grazie all’azione dei minerali dovrebbero essere preferite.
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