Tutti coloro che soffrono di diabete, o che sono in sovrappeso e conducono una vita sedentaria, per non correre il rischio di aggravare la situazione o ammalarsi devono seguire una dieta con alimenti a basso indice glicemico.
L’indice glicemico è un valore che indica la velocità con cui i cibi, che contengono i carboidrati fanno aumentare la concentrazione degli zuccheri nel sangue.
Tutti quegli alimenti che fanno aumentare la glicemia rapidamente, hanno un alto indice glicemico. Quelli che fanno salire la glicemia meno rapidamente, hanno un indice glicemico basso.
In questo articolo spieghiamo e facciamo alcuni esempi su come abbassare l’indice glicemico di alcuni cibi per mangiarli tranquillamente senza avere problemi.
Quando cuciniamo possiamo eseguire alcuni semplici accorgimenti che ci aiutano ad abbassare l’indice glicemico di ogni singolo alimento.
Ecco come abbassare l’indice glicemico di alcuni cibi per mangiarli tranquillamente senza avere problemi.
Come cuocere la pasta
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Il segreto per abbassare l’indice glicemico della pasta è quello di cuocerla al dente.
La biologa Deborah Tognazzi, dopo gli esiti di una ricerca condotta presso la University of California di Berkeley, ha dichiarato, che se si vuole abbassare l’indice glicemico della pasta, occorre cuocerla al dente e poi raffreddata in frigorifero. Successivamente riscaldata in padella e poi consumata. In questo modo oltre ad abbassare l’indice glicemico, saranno diminuite anche le calorie assorbite.
Come cuocere le patate
Meglio acquistare le patate novelle e non quelle vecchie. Queste ultime sono farinose e ricche di amido.
La grande quantità di amido è una delle caratteristiche di questo vegetale.
Per abbassare l’indice glicemico, le patate vanno bollite con la buccia. Successivamente sbucciate, tagliate a pezzetti, condite con un filo di olio evo sale e aceto.
Il pane abbrustolito
Il pane va mangiato in poche quantità.
Per contenere l’indice glicemico, il segreto sta nell’abbrustolire le fette oppure mangiarle rafferme.
Comunque per approfondimenti si consiglia sempre di consultare un medico esperto in materia o un nutrizionista.