È una delle allergie più difficili da affrontare perché questo metallo è presente in molti oggetti di uso comune comprese pentole e tegami. Eppure, si può facilmente individuare perché quando l’allergia al nichel raggiunge fasi acute potremmo soffrire di dermatiti da contatto che colpiscono la cute o il cavo orale. Il nichel è presente nei prodotti cosmetici e per l’igiene come il dentifricio, mentre per un 20% verrebbe assunto attraverso i cibi, soprattutto vegetali.
Orticaria, disturbi digestivi e nausea sono i sintomi più diffusi, oltre a dermatiti ed eczemi. Gli alimenti che conterrebbero maggiori quantità di nichel sarebbero pomodori, cavoli, spinaci, carote, cipolle, asparagi, mentre potremmo stare più tranquilli con finocchi, peperoni e melanzane. Ma anche con zucchine, cetrioli e barbabietole.
I trattamenti desensibilizzanti sono efficaci, mentre non esiste una via terapeutica da seguire che potrebbe portare risultati apprezzabili. Il trattamento desensibilizzante consiste nella dieta che deve essere a ridotto apporto di ferro. Questo non significa che dovremmo eliminare i pomodori dalla nostra dieta.
Un alimento che amiamo
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Se combattiamo le allergie causate dai metalli pesanti evitando di consumare i cibi che hanno il maggiore contenuto di nichel, potremmo andare incontro a carenze di ferro. Inoltre, alcuni alimenti basilari che ricorrono in cucina potrebbero essere sacrificati. Tra i più importanti troviamo i pomodori.
I pomodori conterrebbero fino a 500 microgrammi di nichel per chilo, a meno che non siano coltivati con sistema idroponico, cioè senza terra. Gli utilizzi del pomodoro sono svariati, spesso cuciniamo gli spaghetti con sugo e basilico, uno tra i piatti più famosi del mondo. Impiegare i pomodori in scatola e le pentole per le cotture potrebbe portare a un’assunzione di nichel deleteria per chi soffre di queste allergie. Dovremmo quindi sostituire le pentole che contengono leghe con quelle in vetro, evitare i cibi in scatola e utilizzare pomodori freschi, limitandone la quantità al minimo. In questo modo sarebbe limitata anche la quantità di nichel assimilata.
Combattiamo le allergie causate dai metalli pesanti evitando orticaria, dolori addominali e nausea senza rinunciare a pomodori, peperoni e melanzane
I metalli sono importanti per il nostro organismo. Lo zinco, per esempio, ci aiuta a digerire i carboidrati e ci fa metabolizzare il fosforo. Protegge l’organismo dalle infezioni e favorisce l’assimilazione delle vitamine.
Se siamo sensibili a questo metallo o soffriamo di allergie e ne assumiamo quantità in eccesso, nonostante la bassa tossicità, potremmo registrare episodi di diarrea e nausea, ma anche disturbi gastrointestinali, apatia, insufficienza renale e anemia. Avere troppo zinco in circolo potrebbe causare una carenza di rame, che porterebbe un aumento del colesterolo cattivo. L’eccesso di zinco dovrebbe essere equilibrato dall’assunzione di vitamina A, che questo metallo limita pericolosamente.
Lo zinco è presente nei contenitori in cui conserviamo i cibi e nelle creme solari, ma anche le diete iperproteiche potrebbero aumentarne la presenza nell’organismo. Anche per questo, limitare il consumo di carne, consumando le quantità consigliate, potrebbe avere effetti postivi. Un equilibrio nella dieta settimanale potrebbe evitarci davvero tanti problemi.
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