Da sempre, il collezionismo è un hobby piuttosto remunerativo. Con il passare del tempo e per svariate ragioni, qualsiasi oggetto può acquisire un valore strepitoso. Può trattarsi di un libro, un disco o una videocassetta, così come – molto più banalmente – delle sorpresine che si trovano in merendine e patatine. Di certo, numismatica e filatelia sono i settori che fanno guadagnare di più. Esistono infatti alcuni francobolli così rari che vengono considerati dei pezzi da record. Ed altri ancora che hanno un valore da capogiro. In questo approfondimento resteremo sul tema filatelico e andremo a scoprire quali sono le caratteristiche di un francobollo piuttosto prezioso. Infatti, ad averlo tra le mani, collezionisti e appassionati potrebbero guadagnare subito 14.000 euro. Non si tratta di certo di una cifra che cambia la vita ma, sicuramente, di un bel regalo sostanzioso che non capita tutti i giorni.
Cosa sono i francobolli dello Stato Pontificio e quando furono emessi
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Il francobollo di cui parleremo fa parte di quei bolli che furono emessi prima dell’Unità d’Italia. Antecedenti al 1861, i cosiddetti francobolli dello Stato Pontificio costituivano una sorta di rarità per ben 2 motivi:
- l’età “vetusta”;
- la tiratura piuttosto limitata.
I francobolli dello Stato Pontificio cominciarono ad essere emessi a partire dal 1852. Tali serie continuarono ad essere prodotte fino a quando avvenne la Presa di Porta Pia, un evento storico avvenuto il 20 settembre del 1870. A livello simbolico, l’ingresso dei bersaglieri stette a rappresentare la presa di Roma da parte dell’esercito italiano.
Caratteristiche di quelli dello Stato Pontificio
Tutte le emissioni dei vari francobolli dello Stato Pontificio presentano alcune caratteristiche comuni e ricorrenti. Al centro si trova la raffigurazione dello stemma del Vaticano, costituito dalla tiara che sovrasta le chiavi. Attorno a questa raffigurazione simbolica si trova la scritta “Franco Bollo Postale”. Infine, sotto tale scritta, oltre ad una cifra numerica, ci sono le lettere “BAJ”, “SCUDO”, “CENT”, a indicare il valore del bollo stesso.
Andiamo a svelare con quale esemplare collezionisti e appassionati potrebbero guadagnare subito 14.000 euro
Tra i vari francobolli pontifici, ve n’è uno particolarmente ambito dagli esperti del settore. Il suo valore infatti sfiora i 14.000 euro. Si tratta del francobollo da 50 bajocchi, la cui emissione risale al 1 gennaio 1852, ovvero la Prima emissione assoluta da parte dello Stato Pontificio. Sullo sfondo color crema, si staglia lo stemma pontificio azzurro. Sotto le chiavi è poi riportato il valore “BAJ 50”. Il tutto si trova all’interno di una cornice caratterizzata da una decorazione in stile floreale. I bordi di questo francobollo sono lisci perché la dentellatura non era ancora stata introdotta. Ovviamente, la versione perfettamente integerrima e in ottimo stato di conservazione varrà 14.000 euro. Gli esemplari usati, che in gergo professionale vengono definiti “annullati” o “viaggiati”, valgono circa 2.000 euro.