In Italia, ma anche nei Paesi della UE, non ci sono limiti all’utilizzo dei bonifici. La Legge non impone nessun limite d’importo al trasferimento di denaro tramite bonifico. Tuttavia in alcuni casi potrebbero scattare delle segnalazioni da parte delle banche verso l’autorità di controllo.
Le modalità di trasferimento di denaro da un soggetto ad un altro sono sostanzialmente due. Si può trasferire o ricevere denaro attraverso strumenti digitali, come bonifico, carta di debito o credito, eccetera. Oppure si può ricevere o trasferire denaro in contanti o con strumenti assimilabili.
Il bonifico è uno degli strumenti in assoluto più utilizzati per il trasferimento di denaro, perché è semplice e comodo. Per trasferire il denaro da un soggetto ad un altro è sufficiente che ognuno dei due abbia un codice IBAN.
Lo Stato da tempo sta spingendo i cittadini all’utilizzo di strumenti digitali per il trasferimento di denaro perché questi movimenti sono tracciabili. Invece il trasferimento di contante non è tracciabile quindi in ottica della lotta all’evasione al riciclaggio, la Legge limita i pagamenti in denaro contante. Fino alla fine di quest’anno si potrà pagare e ricevere somme in contanti fino a un massimo di 1.999 euro.
Col bonifico nessun limite ai pagamenti ma attenzione alle segnalazioni
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Non è un caso che le banche comunichino all’Agenzia delle Entrate saldi iniziali e finali dei conti correnti e giacenza media annua. Questa informazione serve a monitorare eventuali movimenti di denaro in contante non tracciabili.
Se ci sono limiti nel trasferimento di denaro contante non ci sono limiti per il trasferimento di denaro tramite strumento digitale. Infatti questi movimenti di denaro sono tracciabili, quindi attraverso un controllo è possibile verificare in ogni momento il percorso dei soldi.
Quindi un cittadino può fare un bonifico bancario di qualsiasi importo soprattutto in uscita. Proprio perché il bonifico bancario è tracciabile, si possono fare trasferimenti di denaro per qualsiasi cifra in area SEPA. L’area SEPA (Area unica dei pagamenti in euro), è la zona in cui un soggetto può effettuare trasferimento di denaro secondo le regole UE.
Attenzione, il fatto che i trasferimenti di bonifici in area SEPA non abbiano limiti non significa che non possano scattare dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Proprio perché i bonifici sono tracciabili, quando vi sono trasferimenti di denaro incongruenti possono scattare dei controlli. Per esempio, un istituto bancario può fare una segnalazione a seguito di ripetuti bonifici a cadenza regolare ricevuti o inviati. Bonifici che comunque devono essere superiori ai 5.000 euro per far scattare una segnalazione.
Movimenti non congruenti con il reddito del soggetto che ha effettuato il trasferimento o che ha ricevuto il denaro, possono portare a dei controlli. Attenzione, le segnalazioni spesso sono di routine e non significa necessariamente che ci sia un problema.
I limiti verso e da Paesi extra UE
All’interno dell’area SEPA non c’è col bonifico nessun limite ai pagamenti, ma le cose cambiano quando si effettuano trasferimento di denaro extra UE. Il limite massimo per trasferire del denaro verso un conto estero fuori dell’area SEPA è di 12.500 euro. Per importi superiori a questa cifra il trasferente deve compilare la comunicazione valutaria statistica (il CVS). Esiste anche un limite di importo per i bonifici ricevuti dall’area extra UE. In caso di importi superiori a 15.000 euro occorre presentare una dichiarazione scritta alla banca per giustificare la ricezione del bonifico. Senza questo documento potrebbero scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate e dell’organo di antiriciclaggio.
Anche se i movimenti digitali sono quasi istantanei tuttavia alle volte ci potrebbe essere qualche piccolo problema. In particolare ci potrebbe essere un ritardo di accreditamento di un bonifico. La Corte di Cassazione ha stabilito che la banca responsabile di questo problema deve risarcire il beneficiario dei danni morali. Una sentenza del 13 settembre 2021 ha condannato un istituto di credito al pagamento di 5.000 euro ad un cliente come risarcimento. La banca per problemi interni aveva ritardato l’accredito di un bonifico di 253.000 euro.
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