Uno dei problemi che affliggono le persone in estate, in particolare le donne ma non solo, è l’insorgenza di rughe sul volto. Infatti un’elevata esposizione ai raggi solari, oltre a disidratare l’epidermide, tenderebbe a generare nuove rughe di espressione. Non è raro che si tenda a corrucciare lo sguardo in spiaggia, di fronte a una luminosità abbagliante data dai riflessi dell’acqua. Queste micro espressioni, istintive e inconsapevoli, aumenterebbero i solchi che si creano sulla fronte, le zampe di gallina, e molto spesso evidenziano le piccole rughe intorno alle labbra.
Oltre ai trattamenti estetici più moderni, che prevedono ad esempio l’utilizzo dell’ossigeno per migliorare la microcircolazione sottocutanea, esisterebbero anche dei rimedi più abbordabili. Si tratta di soluzioni che non richiedono l’intervento di un’estetista, ma solo pochi gesti consapevoli e la voglia di sperimentare. Infatti, per preparare a casa un eccezionale cicatrizzante antirughe e vasoprotettore, l’estratto di una pianta che ora vedremo, sono necessari pochi semplici ingredienti facilmente reperibili e un po’ di pazienza.
I risultati dell’applicazione di questa formula, assolutamente priva di conservanti e sostanze chimiche, potrebbero stupire favorevolmente. Per questo motivo l’estratto macerato di iperico, altrimenti detto oleolito, sarebbe un prodotto privo di controindicazioni. Ed è veramente alla portata di tutti perché, contrariamente a quanto accade per la preparazione degli oli essenziali, questa ricetta non necessita di un alambicco professionale. Si tratterebbe di un rimedio davvero eccellente che, oltre a migliorare il tono e la consistenza della pelle del viso, sarebbe anche un ottimo antidolorifico. Sarebbe adatto, tra le tante cose, a lenire scottature solari e punture d’insetto.
Cicatrizzante antirughe e vasoprotettore, l’estratto macerato fai da te di iperico si presterebbe a mille usi
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L’iperico è una pianta tradizionalmente magica. Più nota come Erba di San Giovanni, poiché è legata agli antichi festosi culti del solstizio d’estate, essa trova largo impiego anche in omeopatia.
Parrebbe efficace soprattutto per quanto riguarda la cura della depressione e come stabilizzatore dell’umore. L’iperico cresce spontaneamente nelle nostre campagne, sia nella varietà ad andamento strisciante sia come arbusto. È riconoscibile dalla copiosa fioritura giallo limone, che diventa splendida da giugno ad agosto, mesi in cui tradizionalmente si effettua la raccolta. Nei giardini, per la sua bellezza e rusticità, è spesso adottata come pianta ornamentale di facile coltivazione. Necessita infatti di un’esposizione in pieno sole e annaffiature non abbondanti.
Per preparare l’oleolito è sufficiente raccogliere una vasta quantità di fiori, che stupiranno perché tendono a rilasciare nel macerato una sostanza rossastra. È opportuno scegliere un olio naturale spremuto a freddo, come quello di cocco, di mandorle o di lino. Per risparmiare è ottimo anche l’olio d’oliva, naturalmente ricco di vitamina E. I fiori vanno posti in contenitori di vetro, possibilmente scuro per preservare meglio l’oleolito dall’azione ossidante della luce, con chiusura ermetica, dove saranno coperti con l’olio. Lasciando semplicemente macerare le infiorescenze in questo modo, si ottiene un rimedio che sarebbe utile non solo alle rughe, ma anche per trattare emorroidi, ustioni, piaghe, ferite e ulcerazioni.
La rigenerazione cellulare che seguirà le varie applicazioni sull’epidermide potrebbe essere davvero stupefacente.
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