La depressione è un male oscuro che priva le persone di qualsiasi voglia di reagire. Spesso confusa con malavoglia, o addirittura con la pigrizia, questa malattia fa cadere vittime di pregiudizio chi ne è colpito.
Dopo una dura battaglia condotta da pazienti, psicologi e parenti delle vittime di depressione, finalmente questa patologia psicologica è stata riconosciuta come malattia invalidante.
Ci sono novità per la cura della depressione grazie ad un semplice condimento
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Si tratta di una ricerca universitaria che ha dato i primissimi incoraggianti risultati. La ricerca mette in luce la correlazione fra aceto di mele e cambiamento del metabolismo del triptofano, precursore della serotonina. Essere precursore significa che partendo dal triptofano, con delle reazioni chimiche, il nostro corpo sintetizzerà, produrrà serotonina.
La serotonina, com’è noto, è l’ormone del buonumore e della vitalità.
Non per sminuire la portata della scoperta dei ricercatori dell’Arizona University, ma occorre fare qualche precisazione.
La sperimentazione è durata 4 settimane e ha coinvolto un campione composto da 25 studenti in salute non sofferenti di depressione.
Vediamo però come si è articolato lo studio e cosa ha dimostrato.
Lo studio dell’Arizona University
La professoressa Carol Johnston, che già aveva dimostrato come l’aceto di mele abbassasse i livelli glicemici nel sangue, si è posta il seguente obiettivo. Precisamente si è voluto indagare e registrare gli stati d’animo di 25 studenti universitari sani prima e dopo 4 settimane di assunzione quotidiana di aceto.
La Johnston partiva dal presupposto (dimostrato scientificamente) che mangiare frutta e verdura è inversamente proporzionale a stati d’animo depressivi. Ossia “più” frutta e verdura, “meno” depressione. Questo legame potrebbe spiegarsi con un aumento della fermentazione intestinale poiché si sono rilevati cambiamenti nel metabolismo intestinale del triptofano.
Qui entra in gioco l’aceto di mele! L’aceto di mele è composto principalmente da acido acetico. L’acido acetico è il maggior prodotto della fermentazione intestinale della fibra data da frutta e verdura.
Quindi ingerire aceto porta ad un cambiamento nel metabolismo del triptpfano. Conseguentemente: più triptofano, più serotonina, meno depressione.
Dopo aver suddiviso i 25 partecipanti in due gruppi, i ricercatori hanno somministrato al primo gruppo 2 cucchiai di aceto, diluiti in acqua, presi due volte al giorno, all’ora dei pasti.
Al secondo gruppo si è somministrato un placebo mentre costoro credevano di assumere una pastiglia di aceto concentrata.
Risultato: in coloro che hanno assunto aceto è stato rilevato un maggior metabolismo del triptofano.
I risultati sono incoraggianti e pertanto occorre avere fiducia incondizionata nella ricerca affinché si trovi una cura per la depressione, di sostegno a quelle attuali.
Ecco, dunque, perché ci sono novità per la cura della depressione grazie ad un semplice condimento e speriamo di poter presto disporre di nuovi dati a supporto di tale scoperta.