Per ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, sarebbe molto importante, come ben sappiamo, cambiare il proprio stile di vita. In questo senso, sarebbe necessario ad esempio, modificare il proprio regime alimentare prediligendo alimenti sani ed evitando grassi, zuccheri e così via. Inoltre, potrebbe essere molto d’aiuto iniziare a svolgere attività fisica in maniera costante.
Oltre a migliorare questi aspetti, però, un buon modo per abbassare i livelli di colesterolo (e di trigliceridi) nel sangue potrebbe essere quello di assumere le statine. Questi farmaci, da utilizzare solo previo consulto di un medico, potrebbero tuttavia causare diversi effetti indesiderati.
Gli effetti collaterali più comuni causati dall’assunzione di statine
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Nonostante siano diversi da persona a persona, e dipendano molto dal tipo di statina utilizzata, gli effetti collaterali potrebbero essere molteplici. Tra i più comuni troviamo:
- perdita di sangue dal naso;
- rinite non allergica;
- malessere generale ed emicranie;
- disturbi gastrointestinali come diarrea, flatulenza, stitichezza, difficoltà a digerire;
- iperglicemia e un aumento del rischio di diabete.
Tuttavia, in alcuni casi particolari, potrebbero manifestarsi anche affaticamento, debolezza e dolori a carico del sistema muscolare, anche senza aver effettuato particolari sforzi fisici. La maggior parte delle volte, però, questa sintomatologia potrebbe essere amplificata per una sorta di effetto nocebo.
Chi usa le statine dovrebbe fare attenzione a un sintomo che può ingannare
Come testimoniano diversi studi scientifici, le statine potrebbero sì provocare problemi muscolari, ma si tratterebbe comunque di un’eventualità piuttosto rara. Soltanto il 10-12% della popolazione avrebbe riscontrato questo tipo di sintomatologia. In molti casi, invece, il dolore muscolare potrebbe dipendere da altri fattori, come l’artrosi, le mialgie su base infiammatoria, lo stress ossidativo o l’invecchiamento.
Per poter sciogliere ogni dubbio, però, si potrebbero attuare delle strategie per individuare le vere cause del dolore.
Ad esempio, si potrebbe eseguire un esame del sangue e valutare il livello di CPK (creatinfosfochinasi). Quest’ultimo è un enzima presente nel cuore, nel cervello e nel tessuto muscolo scheletrico che potrebbe indicare una sofferenza muscolare.
Un’altra soluzione, che chi usa le statine dovrebbe attuare, sempre in accordo con il proprio medico, potrebbe essere quella di sospenderle. In questo caso, però, il rischio sarebbe quello di mettere a repentaglio la propria salute, poiché le statine diminuirebbero il rischio di ictus, infarti e altri problemi cardiovascolari.
Nel caso ci fosse una reale connessione tra l’assunzione di statine e problemi muscolari, si potrebbe puntare, infine, ad una terapia ipocolesterolemizzante alternativa. In ogni caso, ricordiamo che è fondamentale seguire sempre il consiglio del proprio medico e non improvvisare con soluzioni fai da te.
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