I problemi legati al malfunzionamento della tiroide danno diritto alla richiesta di invalidità e a tutti i vantaggi fiscali ed economici conseguenti? Numerose sono le persone che soffrono di disturbi associati ad un cattivo funzionamento della tiroide che causa ulteriori complicanze fisiologiche. Cosa si può ottenere in questi casi? Chi soffre di tiroide ha diritto all’invalidità?
Chi viene considerato invalido
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Come molti sapranno, i disturbi e le patologie legati all’anomalo funzionamento della ghiandola tiroidea sono spesso associati ad altre malattie di ordine secondario. Secondo quanto stabilisce la Legge italiana, il riconoscimento dell’invalidità civile è regolamentato dalla legge n.118 del 30 marzo 1971. secondo quanto stabilito, quindi, ha diritto al riconoscimento dell’invalidità civile soltanto la persona cui sia riconosciuto un handicap grave e certificato. Questo significa che possono acquisire il diritto all’invalidità civile soltanto alcuni soggetti malati di tiroide che presentano particolari requisiti.
Esenzione ticket per chi soffre di tiroide
Per quanto riguarda l’esenzione ticket, il nostro Sistema Sanitario Nazionale riconosce l’esenzione ticket ai malati di tiroide autoimmune con codice esenzione 056. Questo significa che alcuni pazienti vengono sollevati dal pagamento del ticket per alcuni esami connessi alla patologia come:
- prelievo venoso;
- ecografia di testa e collo;
- emocromo;
- tireotropina;
- tiroxina libera;
- anamnesi, valutazione e visite successive;
- alanina aminotrasferasi.
In questi casi, l’esenzione ticket non necessita di una percentuale di invalidità riconosciuta.
Quali patologie danno diritto all’invalidità
Secondo le consuete tabelle di attribuzione Inps, sappiamo che la percentuale di invalidità minima perché sia riconosciuta l’invalidità civile corrisponde al 33%. Ciascuna percentuale di invalidità dà diritto a specifici benefici o agevolazioni previste dalla legge. Nel caso specifico delle malattie legate alla tiroide, possiamo distinguere tre principali patologie ufficialmente riconosciute:
- iperparatiroidismo primario: percentuale di invalidità riconosciuta del 50%;
- ipoparatiroidismo non suscettibile di trattamenti utile: percentuale di invalidità attirbuita tra il 91% e il 100%;
- ipotiroidismo grave associato a ritardo mentale: percentuale di invalidità riconosciuta pari al 100%.
Chi soffre di tiroide ha diritto all’invalidità dunque? Stando ai dati riportati, si intuisce chiaramente che non tutte le persone che hanno disturbi alla tiroide possono beneficiare del diritto di invalidità. Come sappiamo, però, il malfunzionamento della tiroide potrebbe dar luogo ad altre patologie gravi che danno diritto di acquisizione dell’invalidità con riduzione della capacità lavorativa.
Per l’analisi del caso individuale, si consiglia sempre di rivolgersi a medici esperti ed ottenere una diagnosi precisa e completa. La richiesta di ottenimento del certificato di invalidità va sempre sottoposta alla valutazione di una commissione medica esperta. È per tale ragione che è sempre auspicabile procurarsi tutti i dati utili circa la propria condizione clinica.