Chi soffre di stress o ansia e attacchi di panico presto potrebbe ricevere aiuto da questo Bonus

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Gli indicatori economici raccontano che gli italiani stanno uscendo dalla pandemia. Tuttavia, le ferite psicologiche sono ancora presenti dopo più di 20 mesi di Covid. Abbiamo vissuto a lungo con la paura del contagio, dei luoghi affollati ed evitato le manifestazioni di affetto. Molti hanno dovuto modificare anche il modo di lavorare, ossia da casa, a distanza, trincerati dietro un pc.

Per provare a superare certi disagi, ecco la proposta di un aiuto ad hoc. Se l’emendamento dovesse passare, chi soffre di stress o ansia e attacchi di panico presto potrebbe ricevere aiuto da questo Bonus. Vediamo di capirne di più.

L’emendamento alla Legge di Bilancio

Il Parlamento continua ad essere alle prese con la limatura e i ritocchi necessari per la prossima Legge di Bilancio 2022. Di tempo ne è rimasto poco e soprattutto a scarseggiare sono le risorse eventualmente impiegabili.

Nelle ultime ore è giunto a Palazzo Madama uno speciale emendamento bipartisan alla Legge di Bilancio, grazie all’intervento di alcune senatrici. Il cuore della proposta sarebbe quello di stanziare un fondo di 50 milioni di euro per la salute mentale.

La pandemia, del resto, ha tolto a molti la possibilità per farsi seguire e aiutare su tale fronte. Alla base, tanto per cambiare, la paura del contagio (e quindi limitazione negli spostamenti) e le ridotte possibilità economiche.

Né, infine, si può tutto risolvere solo assumendo farmaci. Abbiamo visto, infatti, quali sono i gravi rischi collegati all’abuso di questi ultimi.

Come potrebbe funzionare il nuovo Bonus

Troppo presto per dire come potrebbe funzionare nei dettagli il nuovo Bonus (e data per buona la sua approvazione in Parlamento). Tuttavia, secondo le indiscrezioni il Bonus dovrebbe consistere nella concessione di un voucher da utilizzare per visite e sedute dagli specialisti.

Il neo Bonus dovrebbe scindersi in due forme di supporto economico. Da un lato, 15 milioni di euro di dotazione da destinare a un Bonus avviamento, il resto (35 milioni) al Bonus sostegno.

Il primo braccio operativo erogherebbe, senza alcun limite ISEE, 150 euro a cittadini maggiorenni e a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale.

Il secondo, invece, sarebbe legato all’Indicatore economico e quindi varierebbe anche negli importi. L’aiuto dovrebbe essere pari a 1.600 euro fino a 15mila euro di ISEE, la metà nel range 15.001-50.000 euro, e infine 400 euro nella fascia ISEE successiva (e tetto a 90mila).

Chi soffre di stress o ansia e attacchi di panico presto potrebbe ricevere aiuto da questo Bonus

La misura, quindi, si preoccupa di curare un disagio psicologico, spesso lasciato ai margini delle priorità più impellenti. Aldilà del contingente stress legato al Covid 19, c’è anche da considerare una valenza culturale di una tale misura. Al pari dei malanni fisici, infatti, anche i disagi della psiche vanno curati.

In ogni caso, seguiremo i lavori parlamentari (anche in merito a questo contributo per i genitori separati) e daremo notizia ai nostri Lettori riguardo ogni novità su questo fronte.

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