Una delle bevande più apprezzate, soprattutto dagli italiani, è il caffè. Ogni occasione è buona per berne una tazzina, tanto da essere la seconda bevanda più consumata al mondo, dopo l’acqua.
Gli effetti positivi dovuti al consumo di caffè sono sotto gli occhi di tutti.
La caffeina, infatti, non ha solo un effetto energizzante. In realtà, questa sostanza stimola l’attività digestiva, soprattutto subito dopo i pasti, ed in alcuni casi, favorisce anche il dimagrimento.
Oltre alla caffeina, il caffè contiene altre sostanze benefiche con spiccate proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
Tuttavia, chi soffre di questi disturbi deve fare attenzione a non bere troppi caffè
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Se consumato in quantità eccessive, anche il caffè può avere degli effetti collaterali non indifferenti, soprattutto in soggetti con disturbi pregressi.
Come evidenziano alcuni studi scientifici, l’assunzione in quantità elevate di caffeina comporta un drastico aumento dei lipidi nel sangue. È bene precisare, però, che questi effetti emergono principalmente in pazienti abituati a consumare caffè bollito.
Infatti, l’aumento di colesterolo può dipendere sia dal tipo di miscela, che dalla modalità di preparazione.
Tanto è vero che il caffè filtrato, non ha un impatto così evidente per quanto riguarda il colesterolo.
In ogni caso, è preferibile ridurre il consumo se si soffre di ipertensione e patologie cardiovascolari.
Nonostante il caffè sia di aiuto in alcune fasi della digestione, il suo abuso tende a creare alcuni effetti negativi. Infatti, essendo una bevanda acidificante, essa aumenta la secrezione di acidi all’interno dello stomaco. Per questo motivo anche chi soffre di patologie gastrointestinali, come reflusso, ulcera e gastrite, farebbe meglio ad evitare di bere troppi caffè.
Questa ipersecrezione acida gastrica, produce effetti negativi anche nei soggetti affetti da calcoli alla colecisti. La caffeina, infatti, stimola la produzione di colecistochinina, che talvolta contrae l’organo causando dolori addominali.
Infine, sempre dagli studi sopra citati, emerge una particolare correlazione tra consumo di caffè e le fratture all’anca. Queste analisi, condotte su donne di mezza età, hanno evidenziato una maggiore predisposizione alle fratture, soprattutto dopo la menopausa.
Molti specialisti, quindi, in generale sconsigliano un consumo eccessivo di caffè per chi soffre di osteoporosi.
Quindi, chi soffre di questi disturbi deve fare attenzione a non bere troppi caffè.
Per concludere, rimandiamo alla lettura di questo articolo, dove abbiamo visto come preparare in casa un caffè migliore di quello al bar.