L’indice glicemico della frutta è variabile. Solitamente il consumo di uva, fichi, banane e cachi sarebbe sconsigliato a chi soffre di diabete. Anche la frutta secca o sciroppata ed i succhi di frutta industriali sarebbero colpevoli di pericolosi picchi glicemici.
La frutta è però un alimento ricco di vitamine e sali minerali che sarebbero molto utili al benessere del nostro organismo. Potremmo scegliere quali frutti consumare, seppure in quantità limitata, optando tra quelli contenenti più fibre. Vediamo insieme perché le fibre potrebbero fare la differenza.
Chi soffre di diabete potrebbe scegliere della frutta con un indice glicemico più basso
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Il maggior contenuto di fibre potrebbe rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue. Purtroppo però non è un elemento sufficiente ad evitare picchi glicemici.
L’indice glicemico di un alimento misura quanto il consumo di quel cibo possa innalzare la glicemia.
Tra i frutti con indice glicemico più alto proviamo l’anguria, l’ananas, le castagne e le banane troppo mature.
Sappiamo bene che la banana è ricca di potassio e fibre. Dunque sarebbe un alimento ideale da consumare per migliorare la salute del nostro sistema cardiovascolare e digestivo. Ma contengono anche molti zuccheri.
La banana che presenta macchie marroni è molto matura, molto dolce e si potrà digerire con estrema facilità. Sarebbe anche ricca di acido folico e antiossidanti. Tuttavia dovrebbe essere evitata dai diabetici.
Quale frutto scegliere per evitare i picchi glicemici
Scegliendo la banana acerba ingeriremmo meno zuccheri, perché contiene dell’amido resistente. Si tratta di un amido che non viene digerito e dunque sarebbe meno pericoloso per i diabetici. Esistono 3 tipi di amido resistente. Il tipo 1 si trova nei semi e nei cereali. Il tipo 2 è nelle patate crude e nella banane acerbe. L’amido resistente di tipo 3 lo si trova nei cibi contenenti amido che vengono cotti e poi raffreddati. Gli enzimi digestivi non riescono a scomporre questi amidi e questo li rende meno dannosi per la glicemia. Si scomporrebbero nell’intestino, dando un senso di sazietà maggiore ed evitando i picchi glicemici. I cibi contenenti amido resistente sarebbero anche ideali per la dieta, in quanto contengono meno calorie.
Intestino e fibra prebiotica
Pare chiaro dunque il motivo per cui chi soffre di diabete potrebbe mangiare solo la banana acerba. Mangiare la banana non troppo matura farebbe bene a tutti. L’amido in essa contenuto agirebbe come fibra prebiotica, nutrendo i batteri sani del colon e regolarizzando il transito intestinale.
Consumando regolarmente banane acerbe miglioreremmo la salute del nostro intestino ed eviteremmo episodi di diarrea o stitichezza.
Mangiare banane verdi farebbe bene alla salute. Se non riuscissimo a consumarle in purezza, potremmo cuocerle al vapore, farle bollite o fritte. Il modo più semplice è bollirle. Dovremo immergerle con tutta la buccia in acqua bollente per circa 20 minuti. Una volta sbucciate potranno essere mangiate da sole o come accompagnamento ad un piatto di pesce o di carne, come usano fare in Giamaica.