Secondo dati recenti, ogni anno in Italia morirebbero circa 240.000 persone a causa delle malattie cardiovascolari. La grande maggioranza delle vittime aveva comprovate patologie pregresse. Per questo, chi soffre di cuore deve monitorare il proprio stile di vita in ogni singolo dettaglio, al fine di vivere a lungo e in salute.
I fattori, per cui chi soffre di cuore aumenterebbe il rischio di morte, sono diversi. Sulle pagine di ProiezionidiBorsa abbiamo già trattato l’argomento in precedenza, ponendo speciale attenzione sull’incompatibilità tra cardiopatie e utilizzo di alcune tipologie di farmaci.
A tal proposito, oggi riportiamo i risultati di una nuova ricerca, portata avanti dagli studiosi del Copenhagen University Hospital. Secondo i ricercatori danesi, in presenza di patologie cardiovascolari sarebbe meglio tenersi alla larga da una categoria di medicinali piuttosto diffusa.
Donne, anziani e fumatori abusano di questi farmaci, ma potrebbero essere molto dannosi per la salute del loro cuore
Uno studio danese ha cercato di capire le eventuali controindicazioni derivanti dall’assunzione di farmaci psicotropi nei pazienti con problemi di cuore. La ricerca, successivamente pubblicata sull’European Journal of Cardiovascular Nursing, ha preso come riferimento un campione di 12.913 pazienti. Questi pazienti avevano tutti comprovate patologie cardiovascolari.
Incrociando i dati clinici, i ricercatori hanno scoperto che il 18% dei pazienti assumeva farmaci psicotropi per sconfiggere l’ansia. Di questi, la maggior parte erano donne, anziani, fumatori e vedovi. Una volta raccolte le cifre sugli utilizzatori di farmaci psicotropi, gli studiosi hanno cercato di osservarne gli effetti sulla salute cardiovascolare. Quanto scoperto sarebbe tutt’altro che incoraggiante.
Chi soffre di cuore aumenterebbe il rischio di morire entro un anno assumendo questi comuni farmaci
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In seguito ai dati analizzati dalla loro ricerca, gli studiosi hanno scoperto che l’uso di farmaci psicotropi aumenterebbe i rischi per chi soffre di cuore. In particolare, avrebbero rivelato un aumento del tasso di mortalità, dovuto a qualunque causa, entro un anno di tempo (rapporto di probabilità pari a 1,90). I ricercatori hanno rilevato, inoltre, anche un significativo aumento dell’utilizzo di farmaci psicotropi in seguito alle degenze ospedaliere (rapporto di probabilità pari a 2,47). Insomma: un cane che si morde la coda.
I ricercatori, commentando i risultati, dicono che l’uso dei farmaci psicotropi potrebbe aumentare la mortalità nei cardiopatici che soffrono di ansia. Tuttavia, la correlazione non è ancora comprovata. L’aumento di mortalità, infatti, potrebbe derivare anche dalla malattia psichiatrica e non dai farmaci con cui viene trattata.
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