Non tutto il colesterolo è cattivo. Esiste, infatti, il colesterolo LDL, che è chiamato cattivo, ma anche il colesterolo HDL, definito buono. La patologia dell’ipercolesterolemia si verifica quando i valori dell’LDL sono superiori a quelli dell’HDL. Ed in questo caso possono insorgere delle malattie permanenti che potrebbero portare il soggetto anche ad una morte prematura. E proprio nel caso di ipercolesterolemia al malato spettano determinate agevolazioni che lo Stato riconosce. Ma quando chi soffre di colesterolo alto può avere diritto alla pensione di invalidità civile?
Ipercolesterolemia e agevolazioni per il malato
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Nei casi più gravi con il colesterolo alto al malato vengono riconosciuti, oltre all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario, anche riconoscimenti economici. In alcuni casi, infatti, la patologia rientra tra quelle invalidanti dando diritto all’invalidità civile.
Il colesterolo è considerato alto quando emerge dalle analisi del sangue un valore che superi i 40 mg/dl. In questo caso al paziente potrebbe spettare non solo il riconoscimento dell’invalidità civile, ma anche quello dell’indennità di accompagnamento.
Perché il colesterolo è insidioso?
Il colesterolo troppo alto nel sangue si va a depositare nelle pareti dei vasi delle arterie che, quindi, si induriscono e diventano più spessi con il passare del tempo. Si tratta dell’aterosclerosi che, con il passare del tempo, ostacolerebbe il normale afflusso del sangue determinando trombi, ischemie e ictus.
Aumenterebbe anche l’incidenza di malattie cardiovascolari. Appare chiaro che, in alcuni casi, la patologia possa diventare invalidante.
Chi soffre di colesterolo alto può avere diritto alla pensione di invalidità?
La risposta alla nostra domanda iniziale è sì. Ma dipende dall’evolvere della patologia. Se ci sono, quindi, patologie invalidanti legate al colesterolo è necessario recarsi dal proprio medico curante. Quest’ultimo dovrà redigere un certificato introduttivo con il quadro clinico del paziente ed inoltrarlo all’INPS telematicamente per richiedere la visita per il riconoscimento dell’invalidità civile.
Entro 30 giorni, poi, l’Istituto convocherà il richiedente per una visita con Commissione medica che attesterà il grado di invalidità riconosciuto. In base alla percentuale che sarà attribuita, poi, il richiedente potrà inoltrare all’INPS domanda di invalidità civile. Ricordiamo che per avere diritto alla pensione di invalidità serve una percentuale di almeno il 74%. Si ricorda, poi, che se eventualmente venisse riconosciuta una percentuale pari o superiore al 75% si avrebbe diritto anche alla maggiorazione contributiva per invalidi.
Se l’invalidità riconosciuta, invece, è pari al 100%, al soggetto sarà riconosciuta pensione di invalidità totale. In questo caso, se il soggetto non compie in autonomia i gesti della vita quotidiana o non deambula senza l’auto di un accompagnatore, potrebbe avere diritto anche all’indennità di accompagnamento.
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