Quali sono i requisiti per accedere al regime forfettario? A chi si applica l’agevolazione sulla tassazione proposta da questo tipo di regime fiscale? Di seguito vi indichiamo i requisiti ed i vantaggi che si applicano al regime forfettario.
Come funziona il regime forfettario
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I professionisti o gli imprenditori che intendano iscriversi al regime con la tassazione agevolata, possono farlo a condizione che si rispettino alcuni requisiti fondamentali. Chi può aderire al regime forfettario e quali vantaggi ottiene?
Quando si parla di regime forfettario si fa riferimento ad una forma di impresa o attività professionale che prevede delle agevolazioni fiscali e contributive. La Legge n. 190/2014, modificata dalla Legge n. 208/2015, ha introdotto per la prima volta il regime forfettario. Esso ha visto delle modifiche successive con la Legge n. 145/208 e dal DL n. 124/2019.
A questo tipo di regime agevolato possono iscriversi tutti i contribuenti che intendono operare in regime di impresa o professioni o esercenti arti. A queste categorie di lavoratori, si applicano ulteriori vincoli per l’adesione al regime forfettario che però comportano degli importanti vantaggi fiscali.
I vantaggi fiscali del regime forfettario
Per l’anno 2020, chi può aderire al regime forfettario e quali vantaggi ottiene? Anzitutto è necessario non superare un limite di ricavi pari a 65 mila euro, ragguagliati ad anno. Inoltre, le spese non devono superare i 20 mila euro lordi. Chiunque rispetti tali requisiti, può aderire al regime forfettario che comporta le seguenti caratteristiche fiscali e previdenziali:
- al reddito imponibile si applica una imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di apertura della P.Iva a regime forfettario;
- dal 6° anno, il regime fiscale passa la 15%.
Il pagamento delle imposte che i forfettari devono si pagano in dichiarazione dei redditi e quindi non sono legati al versamento dell’Iva.
Oltre a ciò le spese che ciascuno sostiene per l’esercizio dell’attività non si deducono analiticamente, ma con una deducibilità forfettaria. Essa comporta una aliquota percentuale sul reddito che cambia in ragione dell’attività che si esercita.
Alle espresse agevolazioni fiscali, se ne aggiungono altre quali:
- esclusione dell’applicazione delle ritenute d’acconto per i professionisti;
- esclusione dall’applicazione dell’Iva (quindi anche di detrarre l’Iva dalle spese);
- applicazione facoltativa della Fatturazione Elettronica (è probabile che tale vantaggio venga presto eluso dalle nuove misure proposte dalla Corte di Conti);
- applicazione degli indici di affidabilità non prevista.
Le verifiche periodiche che consentono di aderire al regime forfettario prendono a riferimento l’anno di imposta precedente. Questo vuol dire che nel caso non si rispettino i requisiti e le limitazioni, non si viene più considerati come forfettari. Per conoscere i criteri di esclusione è possibile consultare la pagina qui.
Per chi intende avviare l’attività, i controlli preliminari si basano sui dati presunti dell’anno in corso. In seguito, prendono i dati dall’anno di imposta precedente.
I settori che rientrano nel regime forfettario
In linea generale, i settori che si possono includere nel regime forfettario sono i seguenti:
- commercio all’ingrosso e al dettaglio;
- industriale e delle bevande;
- commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande;
- costruzioni e attività;
- attività di servizi di alloggio e di ristorazione;
- intermediari del commercio;
- attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione;
- servizi finanziari ed assicurativi;
- altre attività economiche con specifico codice Ateco.
È importante ricordare che nel caso si effettuino più attività, la soglia di reddito non varia e non deve superare i 65 mila euro previsti.