Nella stragrande maggioranza dei casi il reddito di cittadinanza viene erogato e riconosciuto a persone bisognose. Ovverosia a persone appartenenti a nuclei familiari che sono in difficoltà economica. E che spesso, senza il sussidio, vivrebbero al di sotto della soglia di povertà.
Inoltre, grazie al sussidio non solo si ottiene un’integrazione al reddito. Ma anche un contributo aggiuntivo se si vive in affitto con un contratto regolarmente registrato. Oppure se si sta pagando alla banca la rata del mutuo per la prima casa.
Ma c’è pure una minoranza di persone che percepisce il reddito di cittadinanza pur non avendo il diritto all’accesso alla misura. E questo perché, in sede di presentazione della domanda, si forniscono dati e informazioni false o mendaci. Vediamo allora quali sono i principali trucchi utilizzati dai cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza. Anche considerando le continue scoperte di percettori abusivi del reddito di cittadinanza. Da parte della Guardia di finanza attraverso ispezioni e controlli incrociati.
Chi prende il reddito di cittadinanza con la domanda truccata
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Nel dettaglio, uno dei trucchi più diffusi per chi prende il reddito di cittadinanza, senza averne diritto, è quello di fornire dati falsi sulla residenza. Per rendere l’idea, chi dichiara di non appartenere ad un nucleo familiare, ma di essere single e residente ad un altro indirizzo o in un altro comune, si avvantaggia di un ISEE che in questo modo è decisamente più basso. E che permette di conseguenza di rientrare nell’accesso al beneficio economico.
Pure non dichiarare condanne permette di ottenere in maniera indebita il reddito di cittadinanza. Al punto che, nei casi limite, sono saliti alla ribalta i casi di percettori di reddito di cittadinanza che incassavano il sussidio pur essendo in carcere.
I trucchi per ottenere il sussidio dalla residenza al lavoro nero
I trucchi sulla residenza per l’accesso al reddito di cittadinanza, inoltre, hanno riguardo spesso pure cittadini stranieri. In quanto hanno dichiarato almeno 10 anni di residenza nel nostro Paese. Che è attualmente il requisito necessario per l’accesso alla misura. Ed invece magari il cittadino straniero aveva preso la residenza in Italia solo da poco. Inoltre, ricordiamo che pure prendere il reddito di cittadinanza lavorando in nero è perseguibile. Anche penalmente. E lo stesso dicasi nel dichiarare di essere disoccupati. Quando invece c’è in essere un contratto di lavoro. E ciò nonostante chi fa il furbo con il reddito di cittadinanza, ai sensi di Legge, può rischiare fino a ben sei anni di reclusione.
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