Il 2022 inizia a volgere al termine e con l’avvicinarsi della fine dell’anno tornano le incertezze in ambito pensionistico. 3 importanti misure, infatti, scadono il prossimo 31 dicembre e le prospettive di pensionamento potrebbero cambiare. Con l’addio alla Quota 102, il pensionamento a 64 anni potrebbe diventare solo un vago ricordo? Non è proprio così perché, nonostante le paure, le misure che restano sono sempre molto numerose. Ecco chi potrà andare in pensione nel 2023 a prescindere dalla decisioni dell’esecutivo.
Senza riforma pensione che possibilità ci sono?
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Iniziamo con il vedere quelle che sono le misure che restano in vigore anche nel 2023. Innanzitutto va chiarito che chi raggiunge i requisiti della Quota 102 entro fine anno potrà pensionarsi con la misura anche l’anno venturo.
A prescindere da questo, in ogni caso, sarà ancora possibile il pensionamento di vecchiaia a 67 anni per chi ha maturato almeno 20 anni di contributi. E quello anticipato con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne.
Altra misura che non viene intaccata dal cambio di anno è quella anticipata dedicata ai lavoratori precoci che potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. A patto di appartenere ad uno dei profili tutelati.
Ma restano anche altre misure
Resta la possibilità, anche senza riforma, di accedere alla pensione a 64 anni con almeno 20 anni di contributi versati. Si tratta di una misura prevista dalla Legge 335 del 1995 ancora in vigore. Come resta l’uscita a 71 anni per chi ha almeno 5 anni di contributi e ricade, interamente, nel calcolo contributivo.
Invariate anche le misure riservate ai disabili, come l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di vecchiaia anticipata per chi ha almeno l’80% di invalidità. Resta in vigore, per il prossimo anno, anche la Quota 97,6, riservata ai lavoratori usuranti, che permette l’accesso a 61 anni e 7 mesi.
Di fatto, quindi, le possibilità di pensionamento non mancano, anche se non tutte sono rivolte alla generalità dei lavoratori.
Chi potrà andare in pensione nel 2023 con e senza riforma previdenziale
Ma nella prossima Legge di Bilancio potrebbero essere compresi anche interventi dal punto di vista previdenziale. Una forma di flessibilità in uscita che vada, in qualche modo, a tamponare la scadenza delle misure in corso. Questo significherebbe, per chi deve pensionarsi nel 2023, avere una misura in più per lasciare il mondo del lavoro.
Potrebbe, a causa dei tempi molto ristretti, esserci anche un intervento che punta sulle proroghe, rimandando la riforma direttamente all’anno nuovo. Ed in questo caso si potrebbe avere anche per il prossimo anno una proroga dell’APE sociale e dell’Opzione donna. Ma ovviamente su questo versante, per avere sicurezza, bisogna attendere quelle che saranno le decisioni della nuova maggioranza.
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