Eccoci qui, anche oggi, con la nostra rubrica settimanale dedicata alla numismatica. In questo articolo analizzeremo una delle monete più ricercate, sia da parte dei collezionisti che degli appassionati: i 20 centesimi “Libertà Librata”.
Passata tra le mani di tantissime generazioni, questa moneta in nichelio, coniata dal 1908 al 1935, è molto importante dal punto di vista numismatico. Infatti, come vedremo, gli esemplari emessi negli ultimi anni potrebbero attualmente valere davvero un mucchio di soldi. Ma procediamo per gradi.
Caratteristiche estetiche
Indice dei contenuti
Questa moneta, realizzata in stile Liberty dal modellista Leonardo Bistolfi, ebbe fin da subito un grande successo. Sul dritto troviamo il volto di una donna rivolto verso sinistra che tiene in mano una spiga di grano, allegoria della “mater frugum”. Tra la spiga e il bordo sinistro della moneta compare la scritta “ITALIA”.
Sul rovescio, invece, troviamo una figura femminile, allegoria della libertà, che possiede nella mano sinistra una fiaccola. A sinistra vi è il valore nominale “C. 20”, con l’anno di coniazione e il segno della Zecca “R”. Sotto la gamba destra della donna compare lo scudo sabaudo sormontato dalla corona reale e altri fregi. Infine, sui bordi troviamo i nomi dell’autore e dell’incisore “L. GIORGI INC”.
Chi possiede questa moneta da 20 centesimi verrà presto travolto da una valanga di soldi
Tra il 1908 ed il 1935 si coniarono complessivamente 223.495.500 pezzi. Di questi, come dicevamo, solo quelli emessi dal 1926 al 1935 potrebbero avere un valore di mercato significativo. Questo perché le suddette emissioni, riservate soltanto ai collezionisti del tempo, si coniarono in pochissimi pezzi.
Ad esempio, di quelli datati 1926 furono prodotti soltanto 500 pezzi; mentre di quelli del 1927 soltanto 100. Dal 1928, in poi, il numero di pezzi scende addirittura a 50 per ogni anno. Data quindi la quantità esigua di esemplari emessi, in alcune aste avvenute nel corso degli anni queste monete hanno raggiunto valori davvero interessanti.
Infatti, se consideriamo soltanto le monete conservate in Fior di Conio, quelle del 1926 potrebbero valere intorno ai 350 euro. Quelle del 1927, invece, potrebbero valere anche 800 euro. Infine, per le emissioni che vanno dal 1928 al 1935, il valore di ogni esemplare potrebbe attestarsi tra i 1.500 e i 2.000 euro. È per questo motivo, dunque, che chi possiede questa moneta da 20 centesimi potrebbe avere in mano una vera fortuna.
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