Chi percepisce la pensione di reversibilità ha diritto all’assegno sociale? Si può cumulare l’assegno pensionistico che l’Inps eroga ai superstiti con quello della pensione sociale? O la percezione dell’uno esclude l’altro beneficio? Queste le domande che si pone chi arriva all’età pensionabile e dovrebbe iniziare a ricevere l’assegno sociale. Ciò perché i contribuenti che raggiungono 67 anni di età e appartengono ad una fascia di reddito ricevono l’assegno sociale di 459,83 euro.
Chi percepisce già la pensione di reversibilità e compie 67 anni ha comunque diritto all’assegno sociale? Nell’articolo “I 3 motivi per cui si riduce la pensione di reversibilità” troverete informazioni utili per evitare che il rateo mensile subisca dei tagli. Adesso invece verifichiamo se chi percepisce la pensione di reversibilità ha diritto all’assegno sociale. In sostanza, dobbiamo capire se i due assegni sono cumulabili o se, al contrario, occorre rinunciare a quello meno vantaggioso.
Chi percepisce la pensione di reversibilità ha diritto all’assegno sociale?
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Con buona sorte dei contribuenti, i due assegni sono cumulabili per cui chi già percepisce la pensione non deve rinunciare all’altro assegno. Ciò tuttavia a condizione che il cumulo dei due trattamenti previdenziali non superi determinate soglie di reddito. Se difatti l’importo della pensione di reversibilità si attesta su somme di denaro superiori a 5.818,93 euro il diritto all’assegno sociale decade.
Accade ciò perché l’assegno sociale 2020 spetta unicamente ai contribuenti il cui reddito complessivo non supera il limite massimo di 5.818,93. Al contrario, se l’ammontare annuo della pensione di reversibilità risulta inferiore al questo limite l’Inps provvede a ridurre l’importo dell’assegno.
La legge Dini n. 335/1995 relativa alla riforma del sistema pensionistico conferma la cumulabilità dei due trattamenti previdenziali. La pensione di reversibilità subisce un taglio del 25% se l’importo è di 3 volte più alto di quello minimo del Fondo lavoratori dipendenti. Se invece l’assegno di reversibilità supera di 4 volte l’ammontare del trattamento minimo, la decurtazione sarà pari al 40%. Si arriva al taglio del 50% del rateo di reversibilità quando il pensionato percepisce redditi di 5 volte superiori all’assegno minimo.