Ha diritto alla pensione anche chi non ha mai lavorato e versato contributi? Esistono trattamenti previdenziali che l’Inps eroga quando il cittadino raggiunge l’età pensionabile pur senza aver mai svolto attività lavorativa? E in caso affermativo quale pensione spetta e quando si può chiedere la pensione?
Il sistema previdenziale italiano prevede l’erogazione di pensione anche a coloro che non hanno mai avuto un’occupazione lavorativa. Ciò significa che pur non avendo mai versato contributi e non avendo anni di servizio alle spalle si può beneficiare dell’assegno pensionistico. A primo acchito ciò potrebbe apparire come una disposizione ingiusta soprattutto agli occhi di chi ha faticato per decenni. Sapere che anche chi non ha mai lavorato ed è senza contributi ha diritto alla pensione potrebbe suscitare un moto di invidia e indignazione.
Un’analisi più accorta farà ricredere il contribuente che punta il dito contro alcuni percettori di assegno pensionistico. Ciò perché a ben vedere la fruizione di alcuni trattamenti previdenziali è riservata a specifici soggetti che versano in particolari condizioni. Vediamo quali.
Chi non ha mai lavorato ed è senza contributi ha diritto alla pensione?
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Abbiamo assodato che anche in assenza di contributi e di attività lavorativa si può accedere ai benefici economici della pensione, ora vediamo quelle spettanti. La più nota formula pensionistica di cui gode anche chi non ha mai svolto una professione coincide con la pensione di reversibilità. Il coniuge superstite matura difatti il diritto di percepire il trattamento previdenziale di cui già godeva il pensionato deceduto.
Altra misura previdenziale che l’Inps garantisce ai cittadini italiani consiste nell’assegno sociale che tempo addietro veniva indicata come “pensione sociale”. In sostanza, chi non ha mai avuto un impiego può accedere al sussidio sociale nella misura in cui versa in uno stato di bisogno economico. Il che equivale a dire che solo al di sotto di una soglia di reddito assai modesta si ha diritto alla percezione dell’assegno. L’età in cui si matura il diritto all’assegno sociale è 66 anni e 7 mesi tanto per gli uomini quanto per le donne.
Vi sono inoltre i soggetti affetti da patologie invalidanti o i disabili che, non potendo svolgere attività lavorativa, percepiscono la pensione di invalidità. In questi casi l’assenza di contributi e il mancato svolgimento di un’occupazione non ostacola il conferimento della pensione di invalidità civile. L’ammontare dell’assegno pensionistico varia in ragione della percentuale di inabilità totale o parziale che la Commissione medica riconosce all’assistito.