100 anni fa le case erano fatte di pietra e le coperture erano di tegole di losa. C’erano alcune stanze, la stalla e il fienile e la cucina con il camino. Il camino è stato il primo metodo di riscaldamento delle abitazioni. La legna era facilmente reperibile. In molti castelli e nelle rocche se ne possono trovare esemplari antichi.
Oggi che stiamo rivedendo le nostre priorità, dopo aver consumato energia negli ultimi 50 anni, ci troviamo costretti a trovare modi alternativi per riscaldarci. Chi l’avrebbe detto che ancora una volta il passato ci avrebbe potuto fare da insegnamento. Ricordare come facevano i nostri nonni e recuperare qualche utile consiglio potrebbe aiutarci ad abbassare il costo delle bollette. È inutile tenere tutta la casa a 22 gradi quando le stanze che adoperiamo maggiormente sono 2 o 3. Il primo consiglio, quindi, sarebbe quello di arrivare a 16 gradi nelle stanze di passaggio.
Brace e filastrocche
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Anche se non è raccomandabile utilizzarli in appartamento, potrebbero risultare efficaci nelle villette o nelle case attrezzate di giardino. Si tratta del braciere e del caldanino. Il braciere è un recipiente metallico o di terracotta che i nostri nonni utilizzavano per riscaldarsi. Bruciavano la legna e creavano la brace e tutti intorno si stava seduti a riscaldarsi mentre si raccontavano le filastrocche. Con le bucce di arancia e mandarino, oltre a riscaldare l’ambiente, si creava un buon profumo di agrumi. Il caldanino era il vero calorifero dei nostri nonni. La base si riempiva di carbonella ardente e dalla struttura a campana usciva il calore.
Dopo il 1950, in molte case cominciarono a sparire le stufe a legna utilizzate per riscaldarsi e per cucinare i cibi. Comparvero le prime stufe a gas e anche la brace sparì dagli ambienti domestici. Ma chi l’avrebbe detto, i trucchi utilizzati dalle nonne per non disperdere il calore in casa rimasero comunque in uso.
Vecchi trucchi utili
Questi trucchi prevedevano l’utilizzo di coperte o teli per tappare gli spiragli delle finestre o i muri. Con le coperte arrotolate si coprivano gli spifferi delle porte. La semplicità era la maniera migliore per risolvere questi problemi. Quando è comparso il forno, tenerlo aperto dopo la cottura del cibo permetteva di riscaldare la cucina. Un metodo valido ancora oggi.
Se le case avevano il balcone, anche in inverno le giornate di sole erano utili per riscaldarsi nella maniera più naturale possibile. Anche poche ore di sole davano sollievo al corpo. Prima che ci fossero gli umidificatori si metteva a bollire un pentolino di acqua con le bucce degli agrumi. Si riscaldava l’ambiente e l’aria era più salubre.
Chi l’avrebbe detto, le abitudini di un tempo erano più sane
Se pensiamo a come sono cambiate le nostre abitudini non possiamo che fare riferimento ai diversi metodi con cui ci si lavava un tempo e a come lo facciamo noi oggi. Un tempo si utilizzavano tinozze e mastelli. L’acqua si poteva riscaldare nei camini o nei fornelli. Ma a fare la differenza erano le abitudini. Noi facciamo la doccia ogni giorno ed è stato dimostrato che non sempre quest’abitudine faccia bene. Nel passato gli uomini si lavavano per levare lo sporco sedimentato, le donne lavavano i capelli una volta al mese.
Se riuscissimo a trovare delle vie di mezzo recuperando alcune abitudini e sfruttando l’esperienza dei nostri nonni, potremmo cominciare a risparmiare. Per noi e per l’ambiente che ci circonda.