Per i nuclei familiari in stato di bisogno il reddito di cittadinanza (RdC) rappresenta una possibile ancora di salvezza. La misura punta al reinserimento sociale e lavorativo dei richiedenti, offrendo loro nel frattempo un sostegno economico.
La Legge prevede però il rispetto di precisi paletti per poter accedere alla misura, che non arriva pertanto in automatico. Accanto ai requisiti di cittadinanza ne troviamo altri di natura reddituale e patrimoniale. Questi, infine, vanno posseduti sia in sede di presentazione della domanda quanto per tutto il tempo di godimento della misura.
Premesso ciò, vediamo se chi ha un lavoro può avere il reddito di cittadinanza secondo l’attuale ordinamento del beneficio.
Quali sono i requisiti per accedere al RdC?
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Diciamo sin da subito che lavoro ed RdC non sono incompatibili, né potrebbero esserlo. Poiché la misura punta (almeno in teoria) ad aumentare l’occupazione e a trovare lavoro, le due dimensioni non sono in contrasto.
Del resto tra i requisiti di Legge per richiederlo non troviamo lo stato di disoccupazione. Cioè tanto il richiedente quanto un altro componente del nucleo beneficiario potrebbe lavorare e avere comunque diritto al sostegno.
Ai nuclei familiari richiedenti viene invece chiesto il rispetto di questi paletti:
- cittadinanza italiana o europea o di lungo soggiornante, con almeno 10 anni di residenza in Italia e di cui gli ultimi 2 in maniera continuativa;
- possedere un ISEE aggiornato inferiore alla soglia dei 9.360 euro;
- avere un patrimonio immobiliare, tranne la prima casa, entro i 30mila euro;
- non superare i 6mila euro di patrimonio finanziario per i nuclei composti da 1 solo componente. Infatti la soglia sale in base al numero dei componenti familiari e delle eventuali disabilità ivi presenti;
- disporre di un reddito familiare annuo sotto i 6mila euro, soglia da moltiplicare per la scala di equivalenza. Il tetto viene comunque portato a 9.360 euro nel caso di richiedenti residenti in una casa in affitto.
Infine la normativa prevede il rispetto di altri criteri riguardanti gli autoveicoli e le navi e imbarcazioni da diporto.
Chi ha un lavoro può avere il reddito di cittadinanza e quanto prende al mese?
Dunque per avere diritto al RdC non bisogna essere per forza disoccupati. La misura è compatibile con un reddito da lavoro il quale, tuttavia, influisce sull’importo della ricarica mensile. La paga derivante dal lavoro dipendente abbassa la quota base del sostegno di 500 euro mensili, moltiplicati per la scala di equivalenza.
L’arrivo di una nuova occupazione, anche temporanea, va comunicata all’INPS. A tal fine occorre compilare il modello “RdC – Com Esteso” ed inviarlo all’Ente di Previdenza, in prima persona o tramite CAF o Patronato. A quel punto si ridetermina l’importo del sussidio spettante in funzione dei nuovi redditi percepiti.
Non vanno però comunicati i redditi derivanti dal Servizio Civile, lavori socialmente utili o da tirocini formativi e di orientamento. Vale lo stesso anche per i contratti di prestazione occasionale (alle dipendenze) e libretto di famiglia.
Quanto al lavoro a termine, se il reddito familiare resta entro i 10mila euro si congela il RdC per il tempo del contratto fino a un massimo di 6 mesi. Terminato il lavoro a termine si ripristina il sussidio, senza tagli-
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