Chi ha un conto in banca o alla Posta deve prestare attenzione a questa comunicazione perché potrebbe aumentare tutto

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Il mercato è pieno di offerte e, ognuno di noi, prima di aprire un conto corrente cerca di studiare bene e valutare le varie proposte commerciali. Ovviamente anche la scelta cade quasi sempre dove i costi sono più bassi e talvolta siamo talmente attratti dalla convenienza da sottovalutare alcuni dettagli. Infatti, l’esigenza impellente di aprire un conto dove conservare i propri risparmi, non ci fa considerare alcune condizioni contrattuali che in futuro potrebbero tornare utili.

Quando si decide di aprire un conto corrente con la banca prescelta, è fondamentale leggere attentamente le condizioni che andiamo a sottoscrivere. Chi ha un conto in banca o alla Posta deve comportarsi esattamente come farebbe con qualsiasi altro contraente privato.

Inoltre, una volta stipulato il contratto con la banca, sarà parimenti importante prestare attenzione alle comunicazioni che la banca invia. Infatti potrebbe accadere di ritrovarsi con condizioni contrattuali diverse e meno favorevoli rispetto a quelle inizialmente sottoscritte. Come ci si può tutelare in questo caso? Si può agire contro la banca che unilateralmente modifica le condizioni originariamente stipulate?

Chi ha un conto in banca o alla Posta deve prestare attenzione a questa comunicazione perché potrebbe aumentare tutto

Innanzitutto è opportuno fare una precisazione, gli istituti di credito possono unilateralmente modificare le condizioni contrattuali inizialmente pattuite con la propria clientela. Ma è necessario che siano rispettate le norme sulla Trasparenza e indicate dal TUB, in particolare dall’art.118. Ovvero, i contratti a tempo indeterminato possono prevedere una clausola che riconosce la facoltà all’istituto di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e altre condizioni. Ma si richiede che la predetta clausola sia approvata specificamente dal cliente e che sussista giustificato motivo per le modifiche apportate. Mentre per quanto riguarda i contratti di durata, tale facoltà è prevista, purché le modifiche non riguardino i tassi d’interesse. Ecco perché è indispensabile leggere e sapere bene cosa si firma e le conseguenze cui si va incontro.

Ad ogni modo, il legislatore prevede a favore del cliente che la banca comunichi espressamente la modifica delle condizioni contrattuali.

Come dovrà essere la comunicazione?

La comunicazione dovrà contenere la formula “Proposta di modifica unilaterale del contratto”. Dovrà inoltre pervenire all’interessato con un preavviso di almeno 2 mesi, in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente accettato dal cliente. Pertanto per chi ha un conto in banca o alla Posta è necessario prestare attenzione alle comunicazioni che arrivano. Ciò in quanto a seguito delle modifiche unilateralmente apportate dall’istituto di credito potrebbero venir meno i motivi per cui lo avevamo scelto. Inoltre, se il cliente non manifesta la volontà di recedere dal contratto dopo la comunicazione, le modifiche si intenderanno tacitamente accettate.

Qualora il cliente ritenga, invece, di non aver mai ricevuto la comunicazione potrà proporre reclamo alla banca, la quale dovrà rispondere entro 30 giorni. In mancanza di risposta entro il predetto termine, o di risposta ritenuta insufficiente, si potrà proporre ricorso all’ABF. In questo modo si potrà ottenere giustizia anche senza avvocato.

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