Nel clou della settimana del collocamento del BTP Futura 2037 salgono gli interrogativi tra i risparmiatori lettori di ProiezionidiBorsa.
In questa sede in particolare risponderemo a chi è titolare di uno strumento di gestione del risparmio presso Poste Italiane. Vale a dire: ma chi ha soldi su un libretto postale o sul conto BancoPosta può approfittare dei rendimenti tra l’1,525% e l’1,775% del BTP Futura?
Qualche cenno sullo strumento
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I BTP Futura sono uno strumento di lungo termine (scadenza 27 aprile 2037) che mira a due obiettivi.
A chi chiede il prestito, lo Stato italiano, di sostenere la ripresa economica con le risorse raccolte. Al creditore, cioè il piccolo risparmiatore, offrire un porto sicuro dove investire una parte dei suoi risparmi. Lo Stato offre in cambio dei tassi d’interesse attivi che servano a difendere (o almeno si spera) il potere d’acquisto dall’inflazione e ripagarlo con un minimo di rendimento.
Questo bond ha 4 distinti tassi d’interesse fissi crescenti, così come avviene per i buoni fruttiferi postali (BFP). Nell’articolo di cui qui il link illustriamo nel dettaglio le somiglianze e le differenze tra BTP Futura 2037 e i BFP.
Il tasso medio ponderato del neo-BTP per tutti e 16 gli anni, aumentato del doppio premio fedeltà, oscilla tra il minimo del’1,525% e il massimo dell’1,775%. Per tutti i dettagli tecnici della modalità di calcolo di questi rendimenti si rimanda al link seguente.
I titolari di un libretto postale o del conto corrente BancoPosta
E arriviamo a questo punto a sciogliere i nostri quesiti di partenza. E cioè chi ha soldi su un libretto postale o sul conto BancoPosta può approfittare dei rendimenti tra l’1,525% e l’1,775% del BTP Futura?
La risposta è doppiamente affermativa, nel senso che anche per il BTP Futura 2037 valgono le stesse regole per tutti gli altri titoli di Stato. Quindi il neo-bond può essere acquistato sia se si possiede un libretto postale che un c/c BancoPosta.
Per poter acquistare il BTP Futura occorre tuttavia che il risparmiatore soddisfi insieme le seguenti condizioni:
a) abbia sottoscritto il contratto sui servizi di investimento;
b) abbia effettuato il Questionario di profilazione MIFID. Quest’ultimo tuttavia deve risultare ancora in corso di validità, cioè non deve essere scaduto;
c) occorre che il risparmiatore sia stato classificato ai fini della direttiva MIFID;
d) infine disponga di un deposito titoli associato al suo prodotto di risparmio attivo. Vale a dire il libretto postale o il c/c BancoPosta.
Inoltre, il cliente può recarsi presso l’ufficio postale o operare sulla piattaforma di accesso ai mercati BancoPosta. Su quest’ultima possono però operare solo i titolari di c/c con deposito titoli associato.
Dunque, chi ha soldi su un libretto postale o sul conto BancoPosta può approfittare dei rendimenti tra l’1,525% e l’1,775% del BTP Futura?
Infine ricordiamo che per chi acquista in fase di collocamento non sono previste commissioni d’acquisto del bond. Inoltre lo strumento potrà essere rivenduto al mercato in un tempo qualunque del suo periodo di maturazione. Il quale avrà inizio martedì 27 aprile 2021 (data di regolamento e 1° giorno di negoziazione sul MOT) e terminerà il 27 aprile 2037.
Tuttavia, la vendita anticipata avverrà a mercato e quindi al preciso prezzo di vendita del titolo nel giorno in cui si passa a liquidarlo. Questa particolarità potrebbe dar vita sia a un guadagno ulteriore (prezzo maggiore di 100) che a una perdita in conto capitale (prezzo minore di 100).
Anche sul BTP Futura la tassazione degli interessi è del 12,50%, al pari dei buoni postali. Ancora, sia i buoni che il BTP Futura hanno la stessa garanzia dello Stato.
Abbiamo dunque sciolto i dubbi in merito all’interrogativo dei nostri Lettori. Ovvero ma chi ha soldi su un libretto postale o sul conto BancoPosta può approfittare dei rendimenti tra l’1,525% e l’1,775% del BTP Futura?