Brutte sorprese per chi intende rivendere immobili oggetto del Superbonus! Arriva una nuova tassazione. Ecco cosa potrebbe accadere.
Sono tantissime le domande e le attee che in questi giorni si pongono gli italiani in vista della Finanziaria per il 2024. Soprattutto sul futuro delle diverse forme di pensione anticipata, come Opzione Donna e dei diversi Bonus edilizi. Sono tanti infatti i contribuenti preoccupati su quello che succederà dopo il 31 dicembre al Superbonus. Nonostante le attese di privati e imprenditori, sembra che nella prossima legge di Bilancio non ci sia più spazio per proroghe del Superbonus.
Tuttavia una novità, anche se non proprio piacevole, sembra esserci. In particolare sono inserite misure riguardanti gli immobili su cui sono stati realizzati interventi rientranti nelle agevolazioni previste dal Decreto Rilancio. Ovvero sugli immobili ristrutturati con il Superbonus. In particolare le nuove misure mirano a colpire le vendite a scopo speculativo aventi ad oggetto gli immobili ristrutturati con il Superbonus. In questo modo quello che si è risparmiato con la ristrutturazione, perché anticipato dallo Stato, ritornerà nelle sue casse.
Chi ha ristrutturato con il Superbonus, prima di vendere farà bene a pensarci su
Indice dei contenuti
Nonostante nessuna proroga sembri arrivare per il Superbonus, nel 2024 i proprietari d’immobili che hanno fruito del Superbonus e che intendono rivenderli dovranno pensarci su. Il Governo infatti sembra deciso ad applicare l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili oggetto del Superbonus, se non sono passati 10 anni. In particolare per la vendita degli edifici su cui sono stati realizzati interventi rientranti nella super agevolazione edilizia, si applicherà l’imposta sostitutiva sull’imposta del reddito.
In altre parole se non sono trascorsi 10 anni, il proprietario che ha fruito del Superbonus, si vedrà tassare la plusvalenza ottenuta al 26%. Obiettivo del legislatore pertanto è di evitare vendite a scopo speculativo di abitazioni realizzate principalmente grazie alla super agevolazione prevista per incentivare l’edilizia. Inoltre per i primi 5 anni i costi di ristrutturazione non potranno essere dedotti dalla plusvalenza. Mentre dal sesto anno in poi potranno dedursi al 50%.
Sono previste però delle eccezioni: ecco in quali casi
Se tali disposizioni dovessero essere confermate, chi ha ristrutturato con il Superbonus si vedrà applicata la nuova tassazione dal 1° gennaio 2024. Ad ogni modo il Governo ha previsto delle eccezioni a quella che diventerà la regola generale. In particolare saranno esclusi gli immobili acquisiti per successione nonché quelli adibiti ad abitazione principale dal venditore o suoi familiari. In quest’ultima ipotesi, qualora siano stati l’abitazione principale per la maggior parte dei 10 anni antecedenti alla vendita.