Talvolta nella vita ci capita di considerare il carattere di una persona come un fatto immutabile che ne delinea per sempre la natura. In altre circostanze, al contrario, riteniamo che ciò che una persona esprime sia frutto di una totale libertà e che in qualsiasi momento questa scelta possa essere modificata. In realtà, l’atteggiamento più consono sarebbe quello di rendersi conto che nella vita di ciascuna persona ci sono delle esperienze passate e delle visioni consolidate. Su queste si può intervenire, ma potrebbero avere delle fondamenta molto profonde.
Potrebbe essere che in una situazione che ci si presenta come nuova abbiamo bisogno di tempo per razionalizzare le novità che ci stanno riguardando. Oppure che elaboriamo una risposta agli stimoli esterni con maggiore profondità emotiva ed empatica rispetto alla media. In questi casi potremmo essere parte di questa categoria che da poco più di 20 anni è stata definita nel mondo delle neuroscienze. Non si può considerare un disturbo, così come non si può sintetizzare come una forma di intelligenza. Si tratta semplicemente di un tratto di personalità che potrebbe riguardare molti di noi.
Chi ha queste caratteristiche emotive potrebbe avere un tratto di personalità di cui non era a conoscenza
Indice dei contenuti
Si tratta di Ipersensibilità, e la persona che ne è dotata è detta Persona Altamente Sensibile. Questi termini sono stati coniati in ambito scientifico a metà degli anni ’90 dagli psicologi Elaine Aron e suo marito Arthur Aron. Con queste caratteristiche hanno identificato tutte quelle persone che hanno dei tratti emotivi in comune. Vediamo di cosa si tratta per comprendere se potremmo essere una Persona Altamente Sensibile.
L’ipersensibilità è un tratto di personalità che comporta un’aumentata sensibilità del sistema nervoso centrale, a cui si associa una rielaborazione particolarmente accentuata degli stimoli esterni. Questi possono essere di varia natura, come ad esempio fisici (la fame o il freddo), sociali (la conoscenza di un nuovo contesto) o emotivi.
Questo tratto sarebbe caratterizzato anche dalla tendenza a fare una pausa di elaborazione per comprendere ed accettare le situazioni nuove. Infatti le persone dotate di questo tratto vengono sovrastimolate dalle nuove informazioni. Questo potrebbe portare i soggetti coinvolti ad una minore propensione al rischio (perché tendono a considerare in maniera eccessiva i rischi che derivano da una nuova situazione) e ad un tempo maggiore di risposta alle nuove circostanze.
Per un lato tendono a ripensare alle conseguenze di un fatto che è avvenuto, dall’altro prima di prendere una decisione considerano una estrema quantità di variabili che le potrebbe portare così a diffidare dall’azione. Nelle situazioni negative rischiano che la loro empatia li faccia naufragare, mentre al contrario in quelle positive sono in grado di entusiasmarsi con grande trasporto.
Il test elaborato dagli psicologi per aumentare la consapevolezza
Chi ha queste caratteristiche emotive potrebbe avere un tratto di personalità di cui non era a conoscenza. I due psicologi Elaine Aron ed Arthur Aron che hanno collaborato nella definizione di questo ambito hanno sviluppato anche un questionario (Highly Sensitive Person Scale – HSPS). Questo misura la percentuale di corrispondenza con un prototipo astratto di persona altamente sensibile. Il test è liberamente consultabile su Internet.
Conoscere più in profondità i nostri tratti, meglio se con una persona esperta nell’ambito, può aiutarci a reagire con maggiore serenità e consapevolezza alle vicende della vita. Non si tratta dunque di un aspetto di cui vergognarsi, ma anzi della descrizione più immediata della personalità che ci rende unici.