Per il lavoratore affetto da determinate patologie spesso è impossibile pensare di raggiungere i 67 anni in servizio per avere diritto alla pensione di vecchiaia. E alla pensione anticipata può ambire solo se legata all’invalidità civile con misure, quindi, dedicate a profili di tutela. Come l’Ape sociale e la Quota 41. Nella maggior parte dei casi quando la patologia è talmente grave da impedire il proseguimento del lavoro l’unica alternativa sembra essere quella di prendere la pensione di invalidità. In attesa della pensione di vecchiaia. Ma chi ha problemi di tiroide ha diritto a pensione di invalidità e altre agevolazioni?
Le patologie legate alla tiroide
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La disfunzione della ghiandola tiroidea può dar luogo a una serie di patologie come il gozzo, l’ipertiroidismo, ipotiroidismo, tumori e altre malattie legate al malfunzionamento della ghiandola. Dal punto di vista del riconoscimento dell’invalidità civile, quindi, non è tanto il malfunzionamento della tiroide a contare. Ma sono le conseguenze che questo malfunzionamento comporta che possono assumere una gravità tale da generare una condizione invalidante vera e propria.
Gli stati patologici che il malfunzionamento della tiroide comporta, quindi, possono comportare il riconoscimento di una certa percentuale di invalidità civile. Che possono portare, a loro volta, al riconoscimento di determinati benefici economici come la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento.
Che percentuali di invalidità sono riconosciute?
Generalmente per l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo grave che portano anche ad un ritardo mentale è riconosciuta un’invalidità civile al 100% ed in questo caso spetta sia la pensione di invalidità che indennità di accompagnamento.
Per ipoparatiroidismo che non è trattabile che non sia trattabile la percentuale riconosciuta varia dal 91 al 100% d in questo caso spetta sicuramente la pensione di invalidità. L’indennità di accompagnamento solo in alcuni casi.
Per iperparatiroidismo primario la percentuale riconosciuta è del 50% ed in questo caso non spetta alcun trattamento economico.
Chi ha problemi di tiroide ha diritto a pensione di invalidità e accompagnamento
Per il riconoscimento dell’invalidità civile la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante . Quest’ultimo provvederà a trasmettere telematicamente all’INPS il certificato che contiene tutte le patologie di cui il paziente soffre. Soffermandosi sulle varie patologie invalidanti. Con il codice che il medico rilascerà al paziente, quest’ultimo dovrà avere cura di presentare domanda di invalidità. Per farlo potrà anche farsi assistere da un patronato.
Dopo circa un mese l’INPS convocherà il paziente per una vista presso una Commissione medica che rilascerà un verbale con la percentuale di invalidità riconosciuta. Se questa lo permette, poi, di dovrà presentare all’INPS domanda di pensione di invalidità civile ed eventualmente di indennità di accompagnamento.
In questa sede è opportuno ricordare che la pensione di invalidità non è reversibile ai superstiti.
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