Chi ha problemi ai reni deve fare attenzione a consumare questa pianta antiossidante

acetosella

In natura esistono svariate piante utilizzate in campo medicinale, o per altri scopi che vanno al di là del benessere personale.
Una di queste è l’acetosella, una piccola pianta perenne che cresce spontanea soprattutto in zone boschive.
Appartiene alla famiglia delle Oxalidaceae ed è caratterizzata da un piccolo fusto carnoso e da foglie simili a quelle di un trifoglio.

Queste ultime sono anche commestibili e, dato il loro sapore simile a quello dell’aceto, servono ad aggiungere acidità ad insalate e minestre. Le radici dell’acetosella, invece, si possono cuocere come fossero degli asparagi. Quindi vengono prevalentemente bolliti, o soffritti, ed inseriti in frittate o risotti.

Una pianta antica

L’acetosella è una pianta utilizzata fin dai tempi antichi, sia per scopi curativi che legati alla pulizia degli utensili e della casa.
In molte zone rurali era impiegata per lucidare gli oggetti di rame. Infatti, molte volte prendeva il posto del limone, considerato un ingrediente fenomenale per far risplendere pentole e padelle di rame.
Oppure, utilizzata come smacchiatore, eliminava tracce di inchiostro, ruggine ed altro sporco dai tessuti.

Proprietà benefiche

Come riporta l’Humanitas Research Hospital, le foglie di acetosella godono di proprietà diuretiche, depurative e rinfrescanti. Tanto è vero che sia le foglie masticate crude, che il loro infuso, sono anche altamente dissetanti.
Inoltre, molti le utilizzano per disinfettare piccole ferite alla bocca, o per alleviare irritazioni alla pelle.

Tuttavia, l’utilizzo dell’acetosella in campo medico non è supportato da prove scientifiche. Anzi, se le parti di questa pianta vengono consumate in dosi eccessive, potrebbero causare parecchi effetti collaterali.

Infatti, chi ha problemi ai reni deve fare attenzione a consumare questa pianta antiossidante

L’acetosella, oltre ad essere una buona fonte di antiossidanti, vitamine, fibre e sali minerali, ha anche un’alta concentrazione di acido ossalico.
Quest’ultimo è un antinutriente, presente anche in altri alimenti vegetali, come le bietole, i cavoli o gli spinaci. Esso, in parole povere, limita l’assorbimento di sali minerali dal nostro organismo, esponendolo a vari disturbi.

Elevate dosi di questa molecola potrebbero causare problemi ai reni ed alle vie biliari, promuovendo la calcolosi renale. Al contrario, invece, questi 3 legumi purificano i reni scongiurando anche la formazione dei calcoli. Quindi, soprattutto chi ha problemi ai reni deve fare attenzione a consumare questa pianta antiossidante.
Inoltre, il consumo eccessivo potrebbe provocare gravi ulcere, problemi gastrointestinali e disturbi nella coagulazione del sangue.

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