Tante persone si fanno accreditare stipendio o pensione in banca. Generalmente, sul proprio conto corrente, per una questione di praticità e anche di sicurezza. Siamo sicuri, però, che convenga? Ecco la notizia che tutti dovremmo leggere. Chissà se poi cambieremo idea.
Una volta, quando si riscuoteva lo stipendio, spesso il datore di lavoro ci dava un assegno. Che andavamo a cambiare in una banca, tornando a casa con i nostri contanti in banca. Anche i pensionati si recavano allo sportello, di banca o posta, per prendere la loro pensione sperando di non essere derubati.
Perché, poi, il vero rischio è viaggiare con così tanti soldi in tasca. Con l’aumento della criminalità e dei ladri che ti tengono sotto controllo, diventava un terno al lotto arrivare a casa con le nostre banconote intatte. Per questo motivo, quasi tutti preferiscono farsi accreditare pensione o stipendio direttamente sul conto. Nessun problema, tutto automatico. Solo che, avere un conto, non è gratuito. Comporta dei costi che vanno sempre tenuti in considerazione.
Chi ha l’accredito dello stipendio o della pensione in banca non sempre fa i conti con questa situazione spiacevole
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A partire dall’imposta di bollo che va pagata a fine anno ed ecco quale sarà la cifra. Però, non è questa l’unica cattiva notizia per chi ha un conto. Per carità. In un panorama dove tutto aumenta, c’era da aspettarselo. Però, non è che la cosa faccia meno arrabbiare il povero correntista.
Infatti, secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio di ConfrontaConti.it, questo 2023, per chi ha un conto, si rivelerà più salato. Con un aumento del canone medio annuo di tenuta conto. Infatti, dal dato del 2022, viene evidenziato un rincaro del 13%.
Ecco, in termini economici, quanto aumenta il canone della tenuta conto
Insomma, per chi ha l’accredito dello stipendio o della pensione in banca non una bella notizia. In termini economici, questo 13% a cosa ammonta? Secondo l’Osservatorio, si passa dai 38,89 euro del 2022, ai 43,90 euro del 2023. Insomma, il conto corrente ci costa 5,01 euro in più all’anno.
Molto, sia chiaro, è dovuto alla carta di debito che è aumentata del 35%, con un costo in più di 3,73 euro. Costo molto più significativo, secondo i dati di ConfrontaConti.it, nelle banche tradizionali (ora 6,46 euro, ovvero +56,04%). Con un canone di tenuta conto passato da 50,14 euro a 62,68 euro. Aumentato anche il costo dei bonifici (+2,35%). Chi cala, invece, sono le banche online, dove sono calati canone e carta di debito.