Il concetto che i Dazi stiano danneggiando i Mercati e alcuni settori in particolare è ripetuto, ammettiamolo, fino alla nausea. Ma questo dato incontrovertibile può far ampliare finalmente lo sguardo verso nuovi investimenti, magari anche più interessanti.
Shein, Temu e tutti gli e-commerce cinesi, ma non solo, stanno lottando per reagire alla politica tariffaria di Trump, che tra le altre cose cambia ogni giorno e innesca ancora più confusione. Ciò si riversa sulle scelte degli investitori che ovviamente tentano di scegliere l’asset giusto per ampliare il portafoglio. Oggi parliamo di ASOS, un brand britannico del comparto fast fashion che di recente ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per superare anche questa crisi e di conseguenza può essere una società su cui puntare.
Chi è ASOS e perché puntare su questo titolo può regalare molte soddisfazioni
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Forse in molti conoscono già lo store online ASOS, che vende capi d’abbigliamento, scarpe e accessori del proprio marchio e degli stilisti più in voga del momento; il target dell’azienda è soprattutto la clientela giovanile, e la mission è quella di vendere articoli di qualità, anche griffati, a prezzi molto competitivi. Ma oltre a ciò rappresenta anche un’opportunità di investimento potenzialmente molto fruttuosa.
Nonostante l’avvio dei Dazi, l’azienda ha annunciato utili semestrali superiori alle previsioni e i vertici della società vedono ulteriore crescita anche per il resto del 2025. Il motivo dell’impatto esiguo delle tariffe è stata la scelta strategica di ASOS, che ha adeguato la sua logistica e i metodi di approvvigionamento delle merci. Di recente, ha anche sospeso le attività presso un magazzino negli Stati Uniti e adesso le merci vengono spedite direttamente dal regno Unito.
La società ha rilasciato una dichiarazione che fa percepire come possa gestire eventuali interruzioni o problematiche a livello di commercio globale. “Stiamo monitorando attentamente l’evoluzione della situazione tariffaria statunitense e siamo pronti a rispondere con maggiore agilità e flessibilità nel nostro modello di approvvigionamento e distribuzione” hanno chiarito i vertici.
- Guardando ai numeri, che contano certamente più delle parole e delle promesse, c’è da ricordare che – come riporta anche MarketScreener – Nelle 26 settimane concluse il 2 marzo, ASOS ha registrato un utile semestrale rettificato (EBITDA) di 42,5 milioni di sterline (56,43 milioni di dollari), superando le previsioni di consenso di 34 milioni di sterline. L’azienda ha tutte le carte in regola per raggiungere utili intorno ai 150 milioni di sterline. L’azienda ha inoltre ridotto il proprio indebitamento netto, grazie a una strategia di “rifinanziamento completo e alla costituzione di una joint venture tra Topshop e Topman“.
- Gli analisti stimano che ASOS potrà generare fino a 300 milioni di sterline di fatturato nel 2025 – pari a circa il 10% delle vendite totali dell’azienda – solamente negli Stati Uniti.
Alla chiusura delle contrattazioni il 28 aprile, le azioni ASOS (LON: ASC) hanno esordito a 2,955 sterline ma hanno poi ampliato la performance e al momento in cui scriviamo (29 aprile) sono salite del 3,17%. Si tratta dunque di una società molto interessante su cui puntare viste le ottime prospettive e la capacità strategica dei vertici di reagire con resilienza, innovazione e creatività alla politica tariffaria dell’amministrazione Trump.