Chi gode del congedo straordinario retribuito Legge 104 può andare in vacanza?

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Il congedo straordinario per assistere un familiare con handicap grave ai sensi della Legge 104 è una misura a cui molti ambiscono. Senza pensare che, pur essendo molto comoda, richiede molto sacrificio. L’abuso dei benefici concessi dalla Legge 104, infatti, è punito molto severamente e può portare anche al licenziamento. Sia per quanto riguarda il congedo stesso che per quel che riguarda la fruizione dei 3 giorni di permessi mensili. Ma chi gode del congedo straordinario retribuito può decidere di andare in vacanza?

L’abuso dei benefici Legge 104

Molte sentenze della Corte di Cassazione e dei vari Tribunali hanno dato ragione al datore di lavoro che ha disposto il licenziamento per abuso dei benefici della Legge 104. Dipendenti che durante i 3 giorni di permesso tutto facevano fuorché dedicarsi alla cura del disabile. Lavoratori che durante il congedo straordinario si permettevano il lusso di gite fuori porta e uscite con gli amici.

Questo, ovviamente, fa venire meno la fiducia che il datore di lavoro ripone nel dipendente. E permette, appunto, di licenziare per il fatto che senza la fiducia un rapporto di lavoro non può decisamente proseguire.

Il caregiver non è un recluso

Ovviamente il caregiver nei 24 mesi di congedo straordinario non deve vivere come un recluso. E questo è stato ribadito più volte dalla Corte di Cassazione. Può uscire per una passeggiata, per prendere un pò d’aria, per fare la spesa e anche per sue esigenze personali, come colloqui con insegnanti dei figli, ad esempio. Ma il suo primo obbligo resta sempre il benessere del diversamente abile che deve essere sempre garantito.

Ovviamente non si deve vivere 24 ore su 24 al fianco del disabile. La sua cura significa anche recarsi dal dottore per delle prescrizioni, andare in farmacia per dei medicinali, recarsi alla ASL per documentazioni. L’importante è che quello che si fa sia nell’interesse del disabile.

Chi gode del congedo straordinario retribuito può andare in vacanza?

Ma la domanda principale che ci poniamo in questo articolo è se chi richiede il congedo può partire per un periodo di vacanza. La risposta è che la Legge non lo vieta. Ma si deve agire in un determinato modo. Se, quando si richiede il congedo si sa già che dal 14 luglio al 7 agosto si deve partire per un viaggio o una crociera o una vacanza, si richiede un congedo frazionato.

Si chiede il congedo da quando si inizia fino al 13 luglio e poi si chiede un secondo periodo dall’8 agosto al termine dei 2 anni di congedo (o al successivo impegno). Fermo restando che nel periodo che non si è in congedo riprende l’attività lavorativa e, quindi, si devono concordare le ferie con il proprio datore di lavoro. Ma è bene ricordare che le ferie devono essere già maturate, perché nel periodo di congedo non maturano altre ferie.

La seconda via, invece, è quella di partire in vacanza senza interrompere il congedo, ma portando il disabile con se. In questo modo non si contravviene ad alcuna regola perché anche il diversamente abile potrebbe avere bisogno di qualche giorno di mare, ad esempio.

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