Dopo la morte di un familiare, il dolore per la sua perdita è talmente immenso da lasciarci spesso disorientati anche di fronte alle numerose incombenze che ne conseguono. Infatti nessuno è preparato alla perdita di una persona cara, né tantomeno alla successione nel suo patrimonio. Tuttavia se non ci si attiva potrebbero arrivare sanzioni agli eredi.
Sappiamo bene che in caso di decesso di un familiare tutto il suo patrimonio passa agli eredi. In particolare tutti i diritti e i beni di cui il de cuius era titolare in vita. Ma conoscere tutti i beni del defunto non sempre può risultare semplice. Infatti, se è facilmente riscontrabile la proprietà di beni immobili o mobili registrati, non sempre lo sono il denaro, i gioielli, o i titoli mobiliari.
Cosa accade se dopo diversi anni si scopre che il de cuius aveva conti correnti su cui vi erano depositati dei risparmi? Vediamo allora di seguito chi eredita i soldi sul conto corrente anche dopo 10 anni e se ci sono particolari obblighi da parte delle banche. Quest’ultime, tra l’altro, chiederanno sempre le spese per certificare i saldi ai fini della successione. Ad ogni modo, non tutti sanno che un conto non movimentato per tanti anni diventa un conto dormiente.
Conti correnti dormienti
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I conti correnti, superiori ad almeno 100 euro, si considerano dormienti qualora il loro titolare o un eventuale delegato non effettui operazioni per 10 anni. Per operazione deve intendersi un qualsiasi prelievo, un versamento o l’utilizzo della carta di credito. Ciò può accadere soprattutto quando gli eredi non siano a conoscenza della tenuta del conto da parte del familiare defunto.
Ovviamente la banca è tenuta ad informare il titolare della posizione mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno all’ultimo indirizzo conosciuto. Tuttavia quest’ultimo non sempre corrisponde, perché magari nel corso del tempo è cambiato. Ad ogni modo, se entro 180 giorni dalla raccomandata, nessuno provvede ad attivare il conto, il nostro legislatore ha previsto il cosiddetto Fondo Rapporti Dormienti. È qui, infatti, che vanno tutti i conti inattivi da 10 anni. Questo fondo è gestito dalla CONSAP, società per azioni pubblica incaricata di svolgere funzioni e attività di pubblico interesse.
Chi eredita i soldi sul conto corrente anche dopo 10 anni
Gli eredi, pertanto, per verificare la sussistenza di un eventuale conto, potranno verificare tra la corrispondenza del de cuius. Infatti, gli istituti di credito periodicamente inviano ai correntisti l’estratto conto dei movimenti.
In alternativa, potranno chiedere informazioni in banca, fornendo la documentazione che attesti la loro qualità di erede. Se sono trascorsi 10 anni, gli eredi potranno verificare sul portale della CONSAP, alla sezione “cerca rapporto dormiente”, inserendo tutti i dati richiesti. Una volta individuato il conto, sarà necessario fare la domanda di rimborso, secondo le modalità ivi illustrate. La domanda dovrà essere inviata per via telematica all’indirizzo rapportidormienti@consap.it, o presso la CONSAP spa, Via Yser n.14, 00198 Roma.
A questo punto a chi andranno i soldi sul conto corrente? Andranno ovviamente divisi in base alle quote legittime, ai sensi del codice civile. Ma attenzione, trascorsi ulteriori 10 anni dalla devoluzione nel Fondo i soldi non saranno più esigibili e gli eredi rimarranno a mani vuote.
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