Chi è fuori da Superbonus e Bonus facciate forse potrà chiedere questo rimborso sulla ristrutturazione entro febbraio

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La Legge di Bilancio 2022 ha rinnovato o introdotto svariati Bonus legati all’edilizia. Il richiestissimo Superbonus 110% ha trovato la proroga, ma con alcune variazioni.

Ora, la detrazione del 110% spetta solo per i lavori ultimati entro la fine del 2023. Nei due anni successivi, 2024 e 2025, il vantaggio fiscale richiedibile scenderà rispettivamente al 70% e al 65%. Stessa sorte per il Bonus facciate, altrettanto richiesto. Anche in questo caso, la detrazione prevista scende dal 90% al 60%, già per i lavori effettuati durante il 2022.

Novità di quest’anno è, invece, il Bonus riconosciuto per l’abbattimento di barriere architettoniche. In questo caso, la detrazione fiscale per i lavori terminati entro l’anno corrente è pari al 75%. In alternativa, è possibile cedere il credito o chiedere lo sconto in fattura.

Ma per chi è fuori da Superbonus e Bonus facciate, o dal Bonus per l’abbattimento di barriere architettoniche, potrebbero aprirsi altre opportunità. Una di queste, prevista dal Decreto Sostegno-bis, è il così detto “Bonus edifici storici”.

Chi è fuori da Superbonus e Bonus facciate forse potrà chiedere questo rimborso sulla ristrutturazione entro febbraio

Come intuibile, il “Bonus edifici storici” riguarda i casi di ristrutturazione o restauro, fatto da privati, su edifici di interesse storico e artistico. Questi sono quegli edifici vincolati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

In questo caso, l’incentivo consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute, fino a un limite massino di 100.000 euro per edificio.

Attualmente, questo Bonus è attivo per tutti i lavori fatti nel biennio 2021-2022. Il Governo ha stanziato un fondo di 1 milione di euro per ogni anno.

Gli interessati al Bonus, per i lavori conclusi nel 2021, possono già inviare la richiesta a partire dallo scorso primo febbraio. Hanno tempo fino al 28 del mese.

Le domande devono arrivare all’indirizzo PEC fondorestauro@mailcert.beniculturali.it. Prima, però, i richiedenti devono compilare un apposito modulo, scaricabile nella sezione “Archeologia, Belle arti e Paesaggio” nel sito del Ministero della Cultura. In allegato alla domanda è richiesta anche una documentazione parallela, sintetizzata brevemente dall’Agenzia delle Entrate.

Sarà compito della Sovrintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio quello di valutare le domande ricevute. Solo successivamente potrà dare il via libera all’Agenzia delle Entrate per la distribuzione dei fondi.

Il Bonus non spetta solo in caso di ristrutturazione o restauro, ma anche di ammodernamento, allo scopo di mettere in maggiore sicurezza gli edifici.

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L’Agenzia delle Entrate sanzionerà pesantemente chi ha richiesto questo Bonus ma non rispetterà la scadenza

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