Come funziona la visita fiscale da parte di un medico Inps durante i giorni di malattia? Esistono alcuni casi in cui si può essere esonerati dal controllo fiscale senza rischiare il licenziamento dal lavoro? Di seguito vedremo chi è esonerato dalla visita medica fiscale Inps che solitamente spetta ai lavoratori in malattia.
Cosa fare nei casi di assenza per malattia
Quando ci si assenta dal lavoro per malattia, è necessario dare comunicazione al proprio datore di lavoro secondo le regole previste dal contratto collettivo della propria azienda. I limiti temporali entro i quali è previsto effettuare la comunicazione possono variare in base al tipo di azienda nel quale si presta servizio. Contestualmente, va avvertito anche il proprio medico curante. Egli provvede ad inviare all’Inps un certificato telematico con su indicata la diagnosi e la prognosi, ossia i giorni di malattia assegnati.
Quando scatta l’obbligo di visita fiscale
Indice dei contenuti
Una volta concluso il disbrigo delle comunicazioni ufficiali, la persona ammalata può considerarsi in stato di malattia. A questo punto, come molti sapranno, è possibile ricevere presso il proprio domicilio, un controllo fiscale da parte di un medico del Polo Unico controllato dall’Inps. Come molti sapranno, nel caso in cui il medico non dovesse trovare il paziente in casa, allora quest’ultimo correrebbe dei gravi rischi lavorativi. Tuttavia, esistono dei pazienti che sono esonerati dai controlli fiscali ed appartengono ad alcune determinate categorie previste dalla Legge.
Gli ammalati esonerati dalle visite fiscali
Chi è esonerato dalla visita medica fiscale Inps? Anzitutto è bene ricordare che esistono degli specifici orari per le visite fiscali come indicato qui. Coloro che sono svincolati dalle visite fiscali hanno un’esenzione che riguarda esclusivamente la reperibilità ma non il controllo stesso. Nel loro certificato medico Inps è presente il codice E che stabilisce tale esonero. Che significa?
In buona sostanza, gli esonerati dalle visite fiscali, possono non sottostare agli orari imposti delle visite dall’Inps. Tuttavia, ciò non toglie la possibilità che si effettuino ugualmente dei controlli al loro stato di salute. Questo è quanto chiarisce la circolare n.95 del 7 giugno 2016.
In linea generale, possiamo affermare che l’esonero viene concesso secondo una logica che si potrebbe esprimere in queste tre ragioni:
- situazioni che rendono necessaria la presenza immediata del lavoratore altrove;
- assenza per causa di forza maggiore;
- visite mediche o accertamenti specialistici contestuali all’orario di visita fiscale.
Esonero di reperibilità: per chi è valido?
I pazienti a cui viene concesso l’esonero di reperibilità riguardo le visite fiscali sono i seguenti:
- persone con invalidità pari o superiore al 67%;
- lavoratori dipendenti pubblici che necessitano di terapie salvavita;
- lavoratori subordinati privati che necessitano di terapie salvavita;
- causa di servizio riconosciuta ed ascrivibile alla menomazione alle categorie suddette rientranti in Tabella A secondo quanto stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 834 del 30 dicembre 1981. Ovvero le patologie che rientrano nella tabella E dello stesso decreto;
- stati patologici connessi ad una invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.
In questi casi, il medico curante può segnalare l’esonero dalla reperibilità circa le visite fiscali.
Nel messaggio Hermes Inps 3265 del 9 agosto 2017, l’Istituto ha chiarito che non potrà eseguire visite fiscali richieste dai datori di lavoro nei casi di: infortunio sul lavoro e malattia professionale.