Non solo i migranti, il taglio delle tasse e le pensioni alzate a minimo 1.000 euro al mese. In campagna elettorale tra i temi caldi, caldissimi visto che non manca molto al Ferragosto, c’è infatti pure il reddito di cittadinanza. Una misura che potrebbe essere fortemente a rischio. All’indomani delle elezioni politiche di settembre.
Il fronte politico di centrodestra, infatti, sembra essere ad oggi compatto sull’abolizione del sussidio. Questo tenendo conto anche del fatto che, con l’uscita di Luigi Di Maio, il MoVimento 5 Stelle, in termini di potenziale bacino elettorale, potrebbe essersi palesemente indebolito.
Chi difenderà il reddito di cittadinanza in campagna elettorale
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In altre parole, con un prossimo Governo italiano di centrodestra, specie se a guida Fdi, il partito di Giorgia Meloni, il reddito di cittadinanza potrebbe avere davvero i giorni contati. Ed allora, chi difenderà il Reddito di Cittadinanza in campagna elettorale in vista delle politiche di settembre?
Di certo, un ampio fronte dei partiti di centrosinistra. Ovverosia, il MoVimento 5 Stelle, chiaramente. Ma anche i partiti che stanno più a sinistra del PD guidato dall’ex premier Enrico Letta.
Con il Partito Democratico che, nel siglare l’intesa politico-elettorale con Azione di Carlo Calenda, si è peraltro accordato non per abolire il sussidio, ma per apportare delle modifiche.
Salvo clamorosi dietrofront, invece, nel centrosinistra c’è un partito che, al pari di Fdi di Giorgia Meloni, di reddito di cittadinanza non ne vuole proprio sapere. Questo partito è Italia Viva, che è guidato dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Chi perderebbe il sussidio in caso di abolizione della misura
In caso di abolizione del sussidio, sarebbero davvero tante le famiglie in Italia che perderebbero questo beneficio economico. In accordo con i dati INPS dei primi cinque mesi del 2022, infatti, oltre 1,55 milioni sono i nuclei percettori di almeno una mensilità del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza. Con oltre 3,4 milioni di persone coinvolte nel percepire in media, tra reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, poco più di 550 euro al mese.
Da oltre tre anni, proprio con il reddito di cittadinanza, milioni di famiglie italiane, quindi, percepiscono un beneficio economico. Che permette loro di non vivere in condizioni di povertà. Nella maggioranza dei casi trattasi di famiglie a basso reddito. Tutti i percettori occupabili sono senza lavoro. Dal corrente anno, inoltre, per mantenere il sussidio, sono obbligati a colloqui con cadenza mensile presso i Centri per l’Impiego.
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